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Migrazioni e conflitti:Da Hobbes alle fake news, l'uomo lupo per gli altri uomini

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Quando, prima Plauto nell'Asinara e poi Hobbes, nel De Cive, scrissero "lupus est homo homini, non homo", per connotare lo stato di natura in cui gli uomini, soggiogati dall’egoismo, si combattono l’un l’altro per sopravvivere, sono convinta che immaginassero qualcosa di molto simile a quello che stiamo osservando oggi. Tutti contro tutti, senza esclusione di colpi, in un' insana lotta fratricida che vede fronteggiarsi uomini contro uomini.

Leggo sgomenta le notizie di cronaca nostrana che raccontano di intolleranza a 360 gradi (donne, negri, froci,solo per citarne alcuni) ed ho paura! Ho paura perché conosco la storia e so che quando troppa polvere da sparo si ammucchia l'esplosione si avvicina. Artatamente si fabbricano false notizie, corredate da immagini ottimamente costruite con Photoshop o simili, solo per giustificare la propria rabbia- ignoranza

Mangiano i gatti, usano i bambolotti per raccontarci di bambini morti in mare e cazzo, fanno la pacchia! Conosco la storia! E non posso fare a meno di ricordare il campo di Theresienstadt, nella Repubblica Ceca, molto meno noto di altri luoghi della memoria, ma dove i tedeschi guidati da quello che veniva appellato il "boia di Praga" ( Heydrich) girarono un docufilm minacciando gli ebrei di terribili ritorsioni se non si fossero prestati, nel quale dimostravano che non c'erano prigionieri, ne torture ne altro ma solo gente felice che faceva la pacchia, non occorre, spero, ricordare quello che abbiamo scoperto dopo.

 

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