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Tutela dei rifugiati, la molisana Francesca Ricciardi in prima linea in un progetto spagnolo

La Caravana Abriendo Fronteras”Madrid arriverà in Italia dal 14 al 20 luglio. Ci sarà anche l'associazione molisana Auser Giuseppe Tedeschi

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C'è anche una volontaria di origini molisane nel progetto spagnolo che coinvolge anche l'Italia per i rifugiati. Si chiama Francesca Ricciardi ed è in contatto costante con l'associazione Auser Padre Giuseppe Tedeschi, che ha proprio a Campobasso la sua sede principale. E' una delle volontarie del progetto Caravana Abriendo Fronteras”Madrid. La presidente Maria Perrotta e la vicepresidente Anna Spina, le hanno scritto una lettera per ringraziarla di quanto sta facendo su questa tematica. Che è rivolta anche al petacciatese Walter Raspa responsabile dello sviluppo associativo delle Acli in Emilia Romagna. 

Una cooperazione internazionale e interregionale che è volta alla tutela dei rifugiati di guerra. 

"Cara Francesca - sottolinea la lettera - per la nostra Associazione impegnata da 15 anni sulla lotta alle disuguaglianze e alle ingiustizie, ed in particolare sul tema dei diritti umani, è motivo di gratificazione sapere della tua testimonianza al seminario in svolgimento a Ravenna in questi giorni, per affrontare organicamente e con rigore scientifico, la questione dei flussi migratori. Come volontaria molisana, che da diversi anni operi in Spagna nel sistema di accoglienza umanitaria, conosci bene le sofferenze dei profughi, il dramma dei rifugiati e le aspettative di chi fugge dalla disperazione per cercare un luogo più sicuro per vivere e costruire una prospettiva migliore per i propri figli. La tua relazione evidenzierà le macroscopiche contraddizioni del Nord del Mondo che sfrutta le risorse dei Paesi in via di sviluppo, non investe più sulla cooperazione, non di rado si rende responsabile anche di traffici di armi e contestualmente alza mura sempre più alte per impedire l’arrivo delle vittime di questa distorsione nella distribuzione della ricchezza e delle opportunità su scala globale.

Probabilmente farai riferimento anche all’imminente mobilitazione dei collettivi spagnoli   “Asamblea de apoyo a las personas migrantes (Salamanca), Ongi Etorri Errefuxiatuak (Euskal Herria), Pasaje Seguro (Statale), Red Solidaria de Acogida (Madrid), Sos Racismo Madrid, Obrim Fronteres (Valencia), CGT ed Ecologistas en acción" che dal 13 al 22 luglio vi vedranno impegnati in Italia in una serie di iniziative sui diritti umani a Ventimiglia, a Palermo, a Catania e a Riace come da programma che ci hai inviato e che abbiamo condiviso come Auser Padre Giuseppe Tedeschi ricordando l’esempio del missionario jelsese che nella periferia di Buenos Aires accoglieva profughi, poveri, rifugiati e persone in difficoltà... Il Molise, da sempre generoso con tutti gli invasori ed alleati, dai Popoli Italici ai Romani, dai Cartaginesi ai Longobardi, dai Saraceni ai Normanni, fino ai Bulgari, agli Aragonesi, agli Angioini, ai Castigliani, ai Croati, agli Albanesi e a chiunque sia arrivato sul nostro territorio, ha, in modo anomalo rispetto alla sua storia di emigrazione, sposato la causa della paura, dell’egoismo e dell’indifferenza. Un clima rancoroso viene artatamente alimentato contro i migranti tanto da spingere la maggioranza dei comuni molisani a non accettare le proposte delle Prefetture per accogliere 10/15 rifugiati in Progetti SPRAR finanziati dallo Stato. Paesi svuotati e con cali demografici che ne mettono a repentaglio il futuro prossimo, si sono lasciati incantare dalle sirene di una propaganda fasulla che ha contrapposto i disagi degli italiani alle sofferenze dei profughi".

Ma cosa è il progetto in cui è impegnata la volontaria molisana?  Caravana Abriendo Fronteras è un'iniziativa per rendere visibile e denunciare la situazione insostenibile per le persone migranti e rifugiate come conseguenza delle politiche migratorie dell'Unione Europea.
È nata nel giugno 2016, spinta da diverse piattaforme e collettivi dello Stato spagnolo: Asamblea de apoyo a las personas migrantes (Salamanca), Ongi Etorri Errefuxiatuak (Euskal Herria), Pasaje Seguro (Statale), Red Solidaria de Acogida (Madrid), Sos Racismo Madrid, Obrim Fronteres (Valencia), CGT ed Ecologistas en acción, tra gli altri. La prima azione collettiva è stata una Carovana in Grecia, nella quale parteciparono  circa 300 attivisti per denunciare la violazione dei diritti delle persone bloccate nel paese ellenico a causa della chiusura delle frontiere e della violazione degli accordi di ricollocazione di richiedenti asilo dell'UE.
Dopo questa prima esperienza, i volontari sono tornati ancora più consapevoli della necessità di evidenziare che la frontiera è solo una e che sono le politiche comuni dell'Unione Europea e dei suoi 28 Stati membri a violare i diritti umani, sia in Grecia, Lampedusa, Ceuta, Melilla o nei Centri di detenzione per stranieri. Per questo motivo, a luglio 2017, quasi 500 attivisti parteciparono a una Carovana verso la Frontiera Sud (della Spagna). Caravana si propone di articolare le lotte presenti in diverse realtà attraverso azioni comuni. Si ispira a esperienze internazionaliste precedenti basate sulla solidarietà. I diversi collettivi che compongono questa iniziativa si coordinano in base a campagne specifiche e azioni di denuncia politica. In questi tempi, in cui una parte della mobilitazione internazionale è basata su un paradigma umanitario - assolutamente necessario, e lodevole, a causa dell'inattività o della violazione dei diritti da parte degli Stati  dirigono lo sguardo alle cause. L'azione umanitaria è nata per sparire, la solidarietà per rimanere. Gli obiettivi sono: 
Visibilizzare le cause degli spostamenti forzati.
● Rivendicare, con un approccio feminista, il diritto di migrare.
● Denunciare la situazione di non diritto a cui migranti e rifugiati sono costretti
come conseguenza della deriva delle politiche migratorie europee.
● Esigere l’adempimento del diritto internazionale denunciando gli accordi di
ritorno e riammissione con paesi terzi che non rispettano i diritti umani.
● Chiederela cessazione delle politiche di controllo e di esternalizzazione delle
frontiere.
● Denunciare l’intimidazione e la criminalizzazione di persone e
organizzazioni in solidarietà con le persone migranti

Per sapere di più suobiettivi e richieste: manifesto Caravana Italia 2018 Caravana in Italia 2018 Nel Secondo Incontro Statale di Caravana (Salamanca 19, 20 e 21 gennaio 2018) si concordò che questa terza Carovana doveva percorrere l’Italia. Già in quel momento abbiamo visto chiaramente che era importante viaggiare in Italia perché il paese stava diventando la più importante e pericolosa via di ingresso per le persone in movimento. Inoltre, l'Italia sta svolgendo un ruolo chiave nella progettazione di accordi di esternalizzazione delle frontiere con la Libia e altri paesi, in cui i diritti umani vengono sistematicamente violati. Gli ultimi eventi politici ci danno la ragione. Il nuovo governo italiano è diventato un attore di riferimento per le politiche anti- immigrazione che aumentano il razzismo e la xenofobia nelle società europee e spingono l'ascesa di movimenti e forze politiche di estrema destra. Ma questa pericolosa deriva non avviene solo in Italia. Le violazioni dei diritti umani nell'Unione Europea e nei suoi 28 Stati membri è sempre più grave, il decorso delle politiche migratorie è sempre più repressivo e si traduce in violenza e razzismo istituzionale che alimentano l'ascesa della xenofobia e il fascismo.

La caravana arriva il 14 luglio in Italia: farà tappa a Ventimiglia, Palermo, Catania e Riace rispettivamente fino al 20 luglio 

 

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