AGNONE - Tanta confusione, un polverone di sterili polemiche, ma di concreto c'è ben poco, perché la manovra che dovrebbe avere come effetto il taglio dei piccoli Comuni, di fatto, non apporterà alcun vantaggio, né alle casse dello Stato, né ai cittadini. Anzi, gli enti inutili e le spese di denaro pubblico aumenteranno.
E' questo, in estrema sintesi, il parere dell'avvocato Alfonso Tagliamonte di Agnone. Attento osservatore della politica, l'avvocato ha accettato di rispondere a qualche nostra domanda.
Avvocato, ma davvero la manovra annunciata dal Governo taglierà i piccoli centri?
"Il decreto, in sede conversione, sarà sicuramente oggetto di radicali modifiche, tuttavia dobbiamo dire che la riduzione dei comuni con popolazione inferiore ai mille abitanti non è stata assolutamente prevista come è invece stata disposta per le province aventi popolazione inferiore ai 300mila abitanti".
Quindi non saranno tagliati i centri dell'Alto Molise, ad esempio?
"Per i piccoli comuni si parla soltanto di riduzione dei costi relativi alla rappresentanza politica che consiste nella soppressione della Giunta e del Consiglio comunale. Il Comune resta con tutti i suoi uffici e dipendenti; il sindaco rimane come unico organo di governo. E’ prevista però, per l’esercizio delle funzioni amministrative e dei servizi pubblici, la costituzione dell’Unione municipale. Questo nuovo ente – quindi non soppressione o diminuzione ma AUMENTO di enti, dovrà essere costituito nell’ambito del territorio di una provincia, tra Comuni contermini aventi popolazione inferiore a mille abitanti. L’Unione avrà la sua assemblea, la giunta e il presidente e tutto lo lascia intravedere come nuovo carrozzone".
Benissimo, quindi non si tagliano enti inutili, ma addirittura se ne creano altri, dei carrozzoni, come dice lei. Incredibile.
"Infatti ci si domanda: come si può contrabbandare per riduzione di enti la conservazione degli stessi e la previsione di nuovi altri?
Quanto ci costerà il funzionamento dell’Unione e quanto si risparmia con l’eliminazione delle giunte e dei consigli nei piccoli comuni? Che senso ha creare un nuovo ente e sopprimerne altri (leggasi comunità Montane? Non è più facile contestualmente alla soppressione affidare le relative funzioni ad enti già presenti nel nostro ordinamento?".
Lei difende i piccoli Comuni o li vorrebbe sopprimere?
"Il piccolo comune, specialmente nelle aree montane, è l’Ente più vicino al cittadino e che soddisfa spesso gli inderogabili bisogni di persone anziane e sole senza alcuna limitazione di competenze poiché in queste piccole realtà sono assenti tutti gli altri servizi e uffici. Ciò determina che gli utenti, contrariamente a quello che avviene in realtà più popolose, si recano al Municipio con maggiore frequenza e per le richieste più disparate a cui trovano sempre comunque una risposta da parte degli amministratori o dei dipendenti. Diversamente dall’ente provincia con il quale il cittadino non ha nessuna o rara occasione di incontro a seguito di competenze pressoché nulle".
Quindi: lasciamo i Comuni e tagliamo una volta per tutte le Province?
"Non si avrà nessuna economia per le auto blu dei consiglieri e gli assessori dei piccoli comuni come ha dichiarato il ministro in camicia verde. In un piccolo Comune, mediamente in un anno vengono liquidati gettoni di presenza che non superano qualche decina di euro. Poltrone, stanze con telefoni e segretari particolari, computer a disposizione dei consiglieri, tutte cose inesistenti nei piccoli centri. Inoltre la riduzione dei Comuni è cosa troppo seria e necessaria per poterla fare con decreto ferragostano dal governo. Un simile tema dovrebbe essere affrontato dal Parlamento dopo tutte le opportune e necessarie verifiche in commissione, confronto con l’ANCI, sindacati".
Maggiore concertazione, è questo che chiede. Ma sulla soglia dei mille abitanti cosa ne pensa?
"Il numero di abitanti da porre a base della discussione non è certamente mille, ma almeno 5mile, affinché si possa beneficiare di importanti economie".
Allora quanto decretato da Roma, nei fatti a cosa serve?
"La mia risposta è: Facite Ammuina (che in napoletano significa fate confusione), un comando contenuto nel Regolamento da impiegare a bordo dei bastimenti della Real Marina del Regno delle Due Sicilie del 1841 che così recitava:
All'ordine Facite Ammuina, tutti coloro che stanno a prua vadano a poppa
e quelli a poppa vadano a prua;
quelli a dritta vadano a babordo
e quelli a babordo vadano a dritta;
tutti quelli sottocoperta salgano sul ponte,
e quelli sul ponte scendano sottocoperta,
passando tutti per lo stesso boccaporto;
chi non ha niente da fare, si dia da fare qua e là ".
Insomma, tanta confusione, magari indotta, generata ad arte per nascondere i distogliere l'attenzione sui veri sprechi: il Parlamento con due camere doppione, i privilegi di ministri e parlamentari, il finanziamento pubblico ai partiti, le auto blu, le Province e via elencando. I piccoli Comuni, che pure spendono denaro pubblico, sono solo il capro espiatorio.