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Scontrino omofobo a Roma, vespaio di polemiche sui social e cameriere licenziato

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Il fatto è avvenuto in un ristorante di Roma. Una coppia gay è andata a consumare un piatto di carbonara. Ma uno dei due ha chiesto al cameriere di togliere il pecorino dalla ricetta. Carbonara senza pecorino nella capitale? Ed ecco che monta la furia del lavoratore, sfogata su uno scontrino dove viene indicato pecorino no, frocio sì. Per punire i clienti che per due volte, secondo l'omofobo cameriere, avrebbero sfidato la tradizione: essere gay e non voler mangiare la classica carbonara ma corretta. 

Il cameriere ritenuto responsabile della cosa è stato licenziato dopo le verifiche del caso. Ma ora, oltre all’indignazione, sono scattate verifiche del Campidoglio e le proteste degli utenti sui social e sui siti di rating turistico: centinaia di commenti negativi allo scopo di boicottare il locale e portare a zero il gradimento del ristorante, per il quale il Gay Help Center chiede la revoca della licenza. 

L'episodio è avvenuto giovedì scorso. E i due fidanzati, ventunenni entrambi, era la prima volta che uscivano come coppia in pubblico. E la ricorderanno non soltanto come il giorno dell'inizio del loro riconoscimento in società.  Il locale si chiama "Locanda Rigatonì"  ed è al centro di Roma, vicino a Piazza San Giovanni. I due, vedendosi recapitare quello scontrino hanno chiesto spiegazioni. Ma, come riferisce la Gazzetta di Parma,  le proteste e la richiesta di spiegazioni sono avvenute tra le risate del cameriere, che parlava di «errore del computer».

"A quel punto - raccontano i ragazzi - è intervenuta la proprietaria, ribadendo che si era trattato solo di un problema tecnico e dopo mezzora di discussioni, invece delle scuse, è arrivata l’offerta riparatoria di non far pagare il conto ai due. Tutto è finito tra le proteste dello stesso cameriere, il quale si è lamentato con la coppia «per avere fatto una brutta figura con gli altri clienti»". 
La sindaca Raggi, ha definito l’episodio «gravissimo» ed è in attesa di una serie di verifiche avviate dal Campidoglio. «L'omofobia non è uno scherzo. E con l’intolleranza non si gioca mai», ha scritto su Twitter Mara Carfagna, vice presidente della Camera. Sulla scia del clamore mediatico, i gestori del locale hanno licenziato il cameriere, un giovane poco più che ventenne che lavorava a chiamata, scusandosi e chiedendo alla comunità Lgbt la «collaborazione per un percorso di tolleranza». La Confesercenti di Roma chiede ora che venga istituito un bollino di qualità per i pubblici esercizi, che possa garantire ai clienti e ai turisti un «galateo dell’accoglienza».
 

«Ieri è stato un susseguirsi di telefonate violente e volgari e non poche minacce di morte e di danni al locale, che pertanto oggi resterà chiuso. Per non parlare della violenza sui social». E’ quanto riferisce in una nota la direzione della 'Locanda Rigatonì, il ristorante in cui ieri due ragazzi si sono visti portare uno scontrino con insulti omofobi, vicenda che è subito diventata un caso, con i gestori che hanno licenziato il cameriere responsabile del gesto, il Campidoglio che ha annunciato verifiche e un susseguirsi di commenti sui social. 
 

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