Partecipa a Alto Molise

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

La nota/ Giornalisti messi alla porta

Fa discutere la soppressione dell'ufficio stampa della Provincia di Campobasso

Condividi su:
Le Province chiudono ma in Molise la cosa non sembra impensierire i prodi amministratori che continuano a nominare presidente e componenti del direttivo dell'Uprom, l'Unione delle Province molisane. Dopo aver eletto Colagiovanni al vertice e Perrella nel direttivo (entrambi consiglieri di maggioranza nell'Ente di Campobasso ed entrambi "trombati" visto che non hanno avuto nemmeno uno straccio di assessorato), la Provincia guidata da De Matteis si contraddistingue - oltre che per i numerosissimi tagli del nastro - anche per l'atteggiamento ondivago rispetto alle problematiche del mondo del lavoro. Due notizie: mentre da un lato, attraverso un progetto europeo, si preccupa (giustamente) dei disoccupati di lunga durata, dall'altro sta mettendo in atto una vera e propria emeraginazione nei confronti di alcuni suoi dipendenti. Primo fra tutti quello che per anni è stato l'addetto stampa dell'ente. Che da qualche giorno è stato trasferito alla Biblioteca Albino. Dopo aver passato mesi (assieme ai due colleghi selezionati lo scorso anno con un bando pubblico per titoli) nell'emarginazione più completa. Anzi, in piccionaia così come aveva già sottolineato l'Associazione della Stampa del Molise sempre attenta (almeno lei) alle problematiche afferenti i giornalisti alle prese con i problemi quotidiani legati alla precarità. Insomma, tre giornalisti (di cui 2 professionisti) che avrebbero potuto continuare a lavorare per l'Ente (come stabilito da contratto) e che invece sono letteralmente invisibili. Per Giovanni Di Marzo, il titolare dell'ufficio stampa dell'Ente prima che arrivasse De Matteis, si aprirà di certo una lunga vertenza giudiziaria. Per gli altri due (selezionati con procedura di evidenza pubblica e non chiamati direttamente dall'ex presidente) continua un travagliato rapporto di lavoro, se così si può chiamare. La Provincia Amica, come recita lo slogan con il quale De Matteis si è presentato all'elettorato, evidentemente lo è solo per pochi. Per chi ha fatto campagna elettorale (visto che sono 7 i contratti per l'ufficio di staff del presidente, di 18 ore settimanale ciascuno (come sembrerebbe da indiscrezioni) , per il portavoce (figura prevista ma assolutamente diversa da quella dell'ufficio stampa) e per i parenti ed affini di qualche assessore... Peccato che le Province chiudano... vero?
Condividi su:

Seguici su Facebook