Nessun euro per il Molise deve andare sprecato. E' stato questo il messaggio della ministra per il sud Barbara Lezzi, giunta a Campobasso in mattinata per un incontro con il presidente della Regione Donato Toma. L'esponente del Governo Conte si prefissa l'inversione di rotta rispetto alle politiche per il meridione finora messe in campo dai governi di centrosinistra e la stessa cosa ha promesso anche il Governatore Molisano. La collaborazione tra le due istituzioni continuerà fruttuosa mentre la ministra ha annunciato che per la questione fondi europei nel Sud presto incontrerà anche i presidenti delle altre regioni meridionali.
"La riunione con il presidente Toma è stata fruttuosa - ha dichiarato Lezzi - ora dobbiamo lavorare per il bene del Molise e dei cittadini molisani. Ora dobbiamo superare qualche criticità con la comunità europea alla quale chiederemo una deroga alla scadenza rispetto alla quale dobbiamo lavorare per non dover rinunciare a progetti più complessi. Mi ritrovo a dover accelerare la spesa e sono al Governo da poco più di tre mesi così anche il presidente sconta una vecchia programmazione. Faremo leva sull’aspetto che questi progetti hanno un alto grado di efficacia per la Regione Molise. Ci auguriamo che la Commissione europea prenda atto di questo. Il mio ministero si occupa di dare un supporto alle Regioni e ai Comuni che devono utilizzare fondi europei. Per farlo ci vuole un rafforzamento che potrà farlo l’agenzia. Il ministero non entra nella programmazione delle Regioni, che è una loro prerogativa e verrà premiata o punita dagli elettori di quelle regioni. Sono qui per dare un sostegno al presidente Toma. Sono qui affinché nessun euro venga perso. Non ce lo possiamo permettere. Non solo il Molise e le regioni del Sud ma l’Italia intera non può permettersi di perdere un solo euro dei fondi europei. Quei fondi non sono europei di nascita ma nascono dal lavoro di tutta l’Italia che contribuisce all’Europa la quale redistribuisce . Sono soldi nostri che dobbiamo utilizzare, ci sono colpe da parte di chi non è riuscito ad utilizzarli.
Mi sono messa a servizio delle Regioni, a breve incontrerò tutti i presidenti delle Regioni e Toma mi ha dato l’ok a partecipare per ragionare insieme sulla programmazione e mi aspetto che tutti i presidenti delle Regioni si spoglino del loro colore politico perché si rischia di perdere delle risorse, la commissione ha delle idee che sono penalizzanti. Quindi dobbiamo unirci per fare il bene del nostro paese”.
E’ complicato spendere le risorse europee perché, come sostiene la ministra “c’è un alto grado di burocratizzazione che stiamo cercando di risolvere affinché non costituisca un alibi. Spesso si arriva alla scadenza senza aver fatto le opportune progettazioni. Anziché spendere bene delle risorse umane si è speso male. Molto spesso è anche accaduto che di fronte a progetti fatti e finanziati si sono spesi fondi europei. E’ stata una manovra contabile di tutta la precedente politica e ne dobbiamo prendere atto che le politiche di coesione hanno fallito il loro obiettivo. Purtroppo le Regioni del mezzogiorno restano tra le più povere d’Europa, e questo è causa di tutti gli amministratori che si sono succeduti fino ad adesso, ora da metà dell’anno prossimo il mio ministero, che non può rientrare nella programmazione, incontrerà tutti i presidenti delle Regioni, i sindacati sia datoriali che dei lavoratori in modo da gestire e programmare la prossima programmazione 2020 in maniera più razionale, ragionevole ed efficace perché a fronte di questa negligenza ci sono cittadini del sud sempre più poveri, sempre più disoccupati, e che purtroppo non ci sono più strutture e infrastrutture degne del secondo paese in Europa. Anche le regioni del mezzogiorno hanno diritto di avere la stessa qualità e la stessa efficacia. Con i fondi europei deve essere possibile risolvere anche la carenza infrastrutturale che interessa le regioni del Sud, è chiaro che bisogna ridurre questo gap sennò qualsiasi altra forma di investimento non sarà possibile se non siamo connessi con il resto d’Europa, per venire qui da Roma sono venuta in macchina, in altro modo non era possibile, così come con un treno è difficile raggiungere la Puglia dal Molise, la Calabria e la Campania”.
Nella richiesta di deroga per l’utilizzazione dei fondi europei la ministra Lezzi ha confermato che bisogna tener conto dell’emergenza terremoto. “I cittadini del Molise- ha continuato- oltre ad avere strutture, infrastrutture e fondi devono avere un livello di assistenza efficace nei comuni dove è accaduto il sisma. Andremo con il presidente Toma a fare una visita e c’è da fare molto anche dal punto di vista sismico”.
Il presidente Toma ha chiesto un cospicuo numero di risorse aggiungendo di aver dimostrato “la nostra bravura nel recuperare dei ritardi. Eravamo partiti nell’ultimo incontro con il ministro con un 2% dei fondi e siamo arrivati a circa il 36%. Siamo al fianco del ministro e lo confermo per tutto ciò che vorrà chiedere a livello europeo e non vediamo l’ora di essere convocati dal nostro governo per stargli a fianco. Questo è il nostro governo al di là dei colori politici”.
La visita della ministra Lezzi e del governatore Toma continua nel pomeriggio nei comuni del sisma del 16 agosto 2018. Tornerà in auto a Roma in serata.
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