AGNONE – Una sola preghiera: non dite che da domani l’alto Molise sarà meno isolato. Sarebbe una bestemmia imperdonabile. Perché l’inaugurazione del secondo lotto della fondovalle Verrino (costato circa 30 miliardi delle vecchie lire - ndr), nella maniera più assoluta, non risolve i gravi problemi di viabilità che da sempre affliggono le popolazioni del Molise altissimo. Se infatti si esclude l’eliminazione di una manciata di curve, che da località “Ponte a Valle” conducono ad Agnone, l’arteria non consente alcuno sbocco su direttrici importanti. E allora alla vigilia della nuova inaugurazione, che vedrà sfilare un’infinità di candidati e politici alla caccia di voti in vista delle regionali, torna prepotentemente d’attualità la realizzazione del terzo lotto. Il più importante, quello tanto per intenderci, capace di collegare la fondovalle Sangro alla fondovalle Trignina. Un asse vitale per un territorio che in fatto di viabilità, proclami a parte, è stato abbandonato a se stesso. Provatelo a chiedere alle centinaia di operai che quotidianamente si recano nella piana della Valle di Sangro. Oppure ai tanti turisti che desidererebbero raggiungere i centri del Molise altissimo senza compiere maratone automobilistiche interminabili. E’ di questo che domani bisognerebbe parlare. Altro che fanfare di bersaglieri, ragazze pon-pon, discorsi retorici e tagli di nastri tricolori. I presidenti Iorio e Mazzuto dovranno dire dove, come e quando reperire i fondi necessari per la realizzazione del terzo lotto. E ancora se esiste un vero progetto, visto che qualche solo anno fa dall’ufficio tecnico della Provincia di Isernia giungevano voci tutt’altro che rassicuranti. Ma si sa, siamo sotto elezioni regionali, e anche gli asini volano...