E' passato con 151 sì, 93 no e due astenuti il decreto Milleproroghe 2018. Ora è ufficialmente legge dopo che  il Senato ha approvato la conversione del decreto che era già stato votato dalla Camera  il 13 settembre con 329 voti favorevoli, 220 contrari e quattro astenuti. Le misure coprono ambiti molto diversi fra di loro, dai vaccini alle intercettazioni telefoniche, fino ai fondi per le periferie.  Ma c'è un articolo di cui si parla poco e riguarda il taglio dei fondi alle Tv private delle regioni con bacino di utenza di meno di 3 milioni di abitanti. Ad essere interessate sono 10 regioni tra cui il Molise. A rischio quindi la sopravvivenza di 70 emittenti locali tra le quali le molisane Telemolise, Telemolise 2, Teleregionemolise, Tltmolise, Tvi e Trsp

E' conseguente che con il taglio dei fondi rischiano il posto di lavoro oltre 200 persone tra giornalisti, operatori tv e altro indotto che gravita intorno al settore delle tv private. E a poco potrebbero servire gli aiuti regionali di cui già si parlerà nel consiglio regionale del Molise di martedì prossimo, dove l'ordine del giorno del centrodestra e del Pd è al primo punto all'ordine del giorno. 

Perdono soldi anche Campobasso e Isernia grazie al taglio dei fondi per le periferie. Gli investimenti, per un totale di 1,6 miliardi di euro, vengono sospesi nel 2019. Dopo la protesta dei sindaci, il premier Giuseppe Conte ha raggiunto un accordo con l'Anci per salvaguardare i progetti già in fase esecutiva e ha promesso in futuro un ulteriore intervento correttivo. Il decreto differisce al 2020 l'efficacia delle convenzioni sottoscritte dal governo Gentiloni con 96 sindaci di capoluoghi e Città metropolitane per la riqualificazione delle periferie. Si perdono tra i due capoluoghi oltre 20 milioni di euro. 

Per quanto riguarda invece i vaccini per l’anno scolastico 2018-2019 resteranno in vigore le regole attuali, che prevedono 10 vaccini obbligatori. Per i genitori, tuttavia, sarà sufficiente presentare un’autocertificazione. La documentazione comprovante l'effettuazione delle vaccinazioni obbligatorie dovrà essere presentata entro il 10 marzo 2019. Il Milleproroghe blocca  inoltre l’entrata in vigore della legge sulle intercettazioni telefoniche voluta dal centrosinistra, la cosiddetta riforma Orlando. L’entrata in vigore è stata rinviata a marzo 2019.

E riguardo la scuola slittano al 31 dicembre 2019 i rendiconti dei lavori fatti per la messa in sicurezza delle scuole dal Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe). Il bonus cultura per i 18enni viene esteso per tutto il 2018. Viene invece rinviato al primo settembre 2019 l'obbligo suI test Invalsi in quinta superiore.