Dopo la diffusione dell'audio choc su Rocco Casalino e il reddito di cittadinanza, è lo stesso portavoce della presidenza del Consiglio dei Ministri a rilanciara per l'abolizione dell'ordine dei giornalisti.
"A cosa serve l'ordine dei giornalisti se non sanziona la diffusione delle notizie false e i comportamenti antietici di giornalisti mossi solo da interessi di partito e non dal desiderio di informare i cittadini? A niente. Quindi aboliamolo. Il provvedimento è già sul tavolo del governo". Così il M5s sul blog delle Stelle dove condanna l'apertura dell'istruttoria sull'ex gieffino: "Non una parola invece sui giornalisti che hanno diffuso il suo audio privato andando contro la deontologia professionale".
Sulla questione Casalino è intervenuto immediatamente il presidente del Consiglio nazionale dell'ordine dei giornalisti Carlo Verna.
''La segnalazione fatta dall'Ordine della Lombardia al Consiglio di disciplina territoriale, concernente la condotta tenuta da Rocco Casalino, non è in alcun
modo una sanzione, ma semplicemente una richiesta di verifica di correttezza deontologica, che può essere peraltro proposta da qualunque cittadino. Si tratta di un episodio particolare e controverso, senza precedenti anche per l'implicazione tecnologica sulla fiduciarietà della fonte, sul quale è giusto fare chiarezza. In tal senso per consentire che ciò avvenga a 360 gradi il Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti sta provvedendo a verificare se vi sia da segnalare al competente Consiglio di disciplina territoriale chi sia venuto eventualmente meno al vincolo fiduciario qualora nel caso specifico sussistente''.
''Le questioni deontologiche sono cruciali, nessuno pensi che nel valutarle ci possa essere un atteggiamento di parte. Detto questo - aggiunge Verna - , però, siamo indignati per la correlazione tra questa vicenda di verifica di correttezza professionale e le minacce da manganello elettronico sul blog del Movimento 5 Stelle in cui si parla spudoratamente di rilanciare l'idea di abolizione proprio a seguito di questa iniziativa. Credo che l'Italia democratica debba reagire allasola idea che si possa governare procedendo di vendetta in vendetta. I giornalisti italiani non si faranno intimidire''.
E sull'abolizione dell'ordine dei giornalisti interviene anche il coordinatore di Noi con L'Italia, Maurizio Lupi,
"Continua, ed è preoccupante soprattutto perché è fatta dagli scranni del governo, la campagna del Movimento 5 Stelle contro la libertà di stampa".
"L'escalation di insulti - prosegue - da parte di Beppe Grillo; la proposta di divieto di accesso in Parlamento - "i giornalisti non possono infestare Camera e Senato e muoversi a loro piacimento, vanno disciplinati in appositi spazi esterni al Palazzo" - in parte attuatasi quest'anno quando i giornalisti delle agenzie di stampa che seguono da anni l'attività politica e istituzionale di Camera e Senato sono stati allontanati dai corridoi delle commissioni parlamentari (ma i palazzi del potere non dovevano essere trasparenti e tutto trasmesso in streaming?); la proposta del sottosegretario Vito Crimi dell'abolizione dei contributi all'editoria; la minaccia del vicepresidente del Consiglio, che poco gradisce le critiche della stampa, lui le chiama "inquinamento del dibattito pubblico" - "in legge di bilancio porteremo il taglio dei contributi pubblici indiretti e stiamo approntando la lettera alle società partecipate dallo Stato per chiedere di smetterla di pagare i giornali (per evitare che si faccia informazione sui loro affari e per pilotare le notizie in base ai loro comodi" -; la minaccia al giornalista del Foglio - "adesso che chiude che cosa farai?" - sono stati i brutti segnali dell'insofferenza dei nuovi potenti per la libertà di espressione. Insomma: uno vale uno solo se quell'uno che parla sono io! Adesso arriva la proposta definitiva: aboliamo l'Ordine dei giornalisti, solo perché si è permesso di sindacare su un suo iscritto, Rocco Casalino, in vena di epurazioni di pubblici funzionari. Il rapporto politica e stampa non è facile, la deontologia professionale non è patrimonio universale di tutti gli iscritti all'ordine, sulla sua utilità si discute anche in ambito giornalistico. Certo, tutto è lecito. Ma l'abolizione per ritorsione è un atto tipico di un regime non democratico”.
"L'Ordine dei giornalisti si occupa del caso Casalino ed ecco che interviene il M5S e taglia la testa al toro minacciando di abolire l'ordine dei giornalisti.Una rappresaglia in piena regola da parte dei grillini che si confermano allergici alla democrazia, alla libertà di stampa e al pluralismo dell'informazione". Lo afferma la deputata di Forza Italia, Elvira Savino.