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Commissario ad acta sanità, Tedeschi e Calenda rispondono ai 5 stelle: siamo da 5 mesi senza guida siete voi a personalizzare

E intanto ci va di mezzo la salute dei cittadini in una regione in perenne spending review

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"Da più di 5 mesi la nostra regione è senza commissario ad acta per la sanità. La responsabilità è della politica, ma chi ci va di mezzo sono i molisani, come nella maggior parte dei casi". Lo ha dichiarato il consigliere regionale di centrodestra Antonio Tedeschi

"Reduce da un incontro istituzionale proprio in materia di sanità, che ha posto basi concrete per un accordo di confine tra Campania e Molise in favore del Ss Rosario di Venafro, mi rammarica vedere in che direzione stanno andando i nostri parlamentari 5 stelle, che continuano a negare ai molisani il diritto di avere un commissario. Un commissario che non può che non essere il governatore Toma. Essendo stati premiati dai molisani, dobbiamo naturalmente anche avere la possibilità di fare scelte in ambito sanitario e assumerci le nostre responsabilità verso di loro.

Pur di andare contro il presidente Toma, che sta governando in favore dei cittadini, i pentastellati preferiscono un costoso commissario esterno (alla faccia del risparmio…). Non solo. Si preferisce modificare una norma per ripristinare l’incompatibilità degli incarichi piuttosto che seguire la legge. Una legge, la 232/2016 (comma 395), che consente ai presidenti di Regione di ricoprire anche il ruolo di commissari ad acta per la sanità in presenza di un Piano di rientro e che è in vigore dal 27 marzo 2007.

Faccio notare ai parlamentari pentastellati che sono proprio loro a personalizzare questa ‘battaglia’, e non il nostro governatore, che vorrebbe solo venire incontro ai bisogni dei cittadini, conoscendo molto bene il territorio, le problematiche e la situazione sanitaria in Molise. La loro scellerata politica ha impedito ai 5 stelle di trovare anche un’altra figura commissariale. Consiglierò oggi stesso al presidente Toma di chiedere i danni al Governo, favorendo anche una class action da parte dei cittadini molisani, perché da mesi si stanno creando problemi enormi ai servizi, alle persone e all’intero sistema sanitario regionale.

Siamo bloccati da chi a Roma, probabilmente, non ci conosce affatto e pensa che ci arrenderemo a questa e altre ingiustizie che penalizzano per l’ennesima volta il nostro Molise". 

Alle dichiarazioni di Tedeschi si aggiungono anche quelle della consigliera della Lega Mena Calenda. 

"Ho sempre sostenuto che sia necessario nominare il commissario ad acta per la sanità molisana e ho sempre ribadito la necessità che questo coincida con il presidente della regione. Oggi, alla luce dei tanti comunicati stampa che circolano spasmodicamente nelle redazioni giornalistiche, mi preme sottolineare quanto sia davvero urgente ripristinare la norma di legge, che ha sempre visto per le regioni in piano di rientro affidare a costo zero la carica di commissario ad acta al governatore. In 10 anni, da quando il governo centrale ha decretato di riportare nella sua esclusiva competenza l' organizzazione della materia sanitaria delle regioni con certificato disavanzo finanziario, il commissario ad acta, ovvero la  figura che agisce per conto dello Stato, è sempre stata ricoperta dal presidente della regione. Sono ormai trascorsi  più di 5 mesi da quando il Molise non ha più alcuna autonomia sanitaria e a chi giova tutto questo? Chi ne subisce gli effetti devastanti?  Siamo finiti nel circolo vizioso a targa 5 stelle che al bene dei molisani antepongono le beghe da condominio, invocando un commissario esterno che costerà ai molisani centinaia di migliaia di euro. Possibile che nessuno e men che meno il senatore Luigi di Marzio, che per anni ha ricoperto uno dei ruoli chiave nella sanità molisana, ovvero quello di direttore sanitario dell'ospedale Cardarelli di Campobasso, non comprenda quanto sia pericoloso e controproducente per i molisani e per l'economia dell'intera regione non affidare la carica di commissario al presidente in carica che rivestirebbe il ruolo a costo zero. Continuare ad affermare che per errori passati, il commissario dovrebbe essere affidato ad una figura tecnica esterna, con costi da capogiro che nessuno degli attivisti ha il coraggio di dichiararlo pubblicamente nei sermoni a oltranza, è un atteggiamento che connota una scarsa maturità politica, sociale ed economica. Per il bene di tutti noi, mettiamo da parte il colore politico e troviamo nel più breve tempo possibile un'unica soluzione. Siamo tutti amministratori della cosa pubblica grazie ai cittadini che ci hanno dato fiducia e a loro dobbiamo offrire non solo servizi eccellenti, ma anche tempestivi".

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