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SAN CELESTINO V AD AGNONE, PARLA MONSIGNOR FANGIO

Intervista con il parroco di Castiglione Messer Marino che racconta vita, morte e miracoli del papa del "gran rifiuto"

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PAPA CELESTINO V AD AGNONE Il 14 giugno 2010 la città di Agnone e l’Alto Molise tutto vivrà un evento storico di eccezionale portata: il ritorno dell’urna di Papa Celestino ad Agnone, dopo l’ultima visita fugace del 25 agosto 1998 nella Chiesa di Maiella, dove sorgeva l’antico monastero celestiniano di S.Maria de Angloni, nel quadro del pellegrinaggio deciso dai Vescovi Abruzzesi – Molisani per celebrare l’anno celestiniano della nascita. Poiché la città di Agnone è stata una città importante per Celestino V, il papa, secondo una certa interpretazione dantesca, del “gran rifiuto”, in cui sorgeva uno dei suoi monasteri più importanti, abbiamo intervistato il Direttore della Biblioteca Emidiana ed attento studioso storico-artistico, nonché Parroco di S.Emidio, Mons. Giovanni Fangio, per far luce sulla figura del Santo e sul suo rapporto con Agnone. Mons. Fangio, una questione dibattuta è quella delle origini di S.Pietro Celestino… “Sono convinto che è isernino. Lo ricavo dagli studi fatti da Palumbo, Agostino Lauriola, Ludovico Gatto, Arsenio Frugoni, Gian Battista Troia, ma specialmente dal fatto che, nel Concilio di Lione (1274), quando il papa Gregorio X approvò la congregazione celestiniana, disse nella bolla che Fra Pietro era “Aesernienses”: ora dire che l’espressione “aesernienses” abbracciasse tutta una regione, più che la città di origine,mi sembra forzare il testo… Ma San Pietro Celestino è mai stato ad Agnone? “Una premessa sulla Chiesa oggi conosciuta come “Chiesa di Maiella”, che fino a qualche tempo fa si credeva fondata dai Celestini. Nel Digesto della scritture della Congregazione Celestiniana secondo la serie dei tempi, raccolte da don Ludovico Zanotto (1670), abate della congregazione celestina, si dice che la Consacrazione della Chiesa di S.Maria de Angloni avvenne nel settembre 1232, nella domenica 12 settembre, dopo la natività della Beata Vergine, alla presenza dell’arcivescovo di Siponto, del Vescovo di Trivento, di Termoli e di Guardialfiera… A questo punto, troviamo aggiunta una notazione significativa, riguardo alle reliquie conservate in questa Chiesa : “la conicella di Santa Anessa (Agnese) quale la donao lo re di Francia a Santo Pietro Celestino, la planeta tende Sancto Petro quando consacrao l’altare maiure de questa presente Ecclesia, lo cilicio de Sancto Petro Celestino”… I celestini acquisirono la Chiesa l’8 settembre 1292 dalle clarisse di S.Chiara di Isernia, ed la stessa doveva essere importante per l’Ordine e per San Pietro Celestino stesso, perché è citata nel privilegio del 31 luglio 1294 con la quale re Carlo d’Angiò ricevette sotto la sua regale protezione una serie di 28 monasteri celestiniani. Inoltre, nella bolla celestiniana emanata dopo la sua elezione il 5 luglio 1294 a Perugia, è menzionato il monastero celestiniano di Agnone. L’Orlandi dice che Celestino è stato ad Agnone : probabilmente due o tre volte, prima della sua elezione, tra il 1292 e il 1294, e prima o dopo la sua abdicazione. Secondo l’Orlandi fece lunga dimora ad Agnone ed è per questo motivo che si conservano in Maiella molte reliquie, specialmente la pianeta cremisi e l’anello pontificale. D’altronde, l’annotazione del Digesto dice che il Santo consacrò l’altare maggiore nella chiesa di Maiella indossando la “pianeta tende” citata tra le reliquie, corrispondente a quella cremisi . Altra testimonianza probante è quella contenuta nel Codice del Processo di Canonizzazione del 1306, scritto per ordine di Clemente V, che afferma la presenza di San Pietro Celestino “in quodam loco prope Anglonum”. Potrebbe essere passato nell’ottobre del 1294, mentre si recava a Napoli, e in questa occasione si sarebbe trattenuto qualche tempo per consacrare l’altare, oppure appena dopo la sua rinuncia, nel ritorno a Sulmona. Potrebbe essere passato anche in occasione della fuga verso Vieste: trovandosi a Sulmona, la strada più breve e sicura era il percorso tratturale, da Sulmona a Foggia, fino al monastero di S. Maria di Pulsano, dove rimase per 15 giorni, per poi giungere a Vieste, dove fu catturato prima di imbarcarsi. Tale tratturo passava per Agnone, per cui non è peregrino pensare ad una sua fugace sosta anche in questa occasione. Consacrò l’altare della chiesa da Abate, da Papa, oppure da Vescovo? Qui non riusciamo a rispondere con chiarezza. E’ passato alla storia per aver abdicato per primo al Papato: come giudica questo fatto? Secondo un’interpretazione dantesca, sarebbe colui che fece “il gran rifiuto”… “Innanzitutto, bisogna sfatare un mito: per la Storia della Chiesa non sarebbe stato il primo Papa ad abdicare : il primo a lasciare il suo ruolo, in favore dell’unità della Chiesa di Roma, sarebbe stato Clemente, primo successore di Pietro, non menzionato nella lista dei papi, che lasciò l’incarico di Vescovo di Roma in favore di Lino… ed il caso si sarebbe ripetuto già altre due volte,con S.Martino I, che imprigionato dall’imperatore bizantino si dimise (654) e con Giovanni XVIII, che cinque anni dopo la sua elezione (1009) abdicò e mori monaco in San Paolo fuori le mura. Ha sicuramente abdicato perché non poteva interessarsi delle questioni politiche in quanto Papa, mentre voleva occuparsi solo delle cose spirituali: si sentiva inadeguato a fare il Papa in questo modo : giudice nelle lotte tra le famiglie nobiliari romane, tra Aragonesi ed Angioini, tra Francesi e Italiani. Il suo principio, che voleva mettere in Atto, era “date a Cesare ciò che è di Cesare, date a Dio ciò che è di Dio”. E’ stata quindi una scelta di grande coraggio, è stata una scelta profetica. Sul gran rifiuto: c’è da dubitare seriamente che Dante, pur avendocela con Bonifacio VIII, lo indicasse come tale: Dante, che guardava con favore agli spirituali, e voleva un rinnovamento della Chiesa lungo questa linea, vedeva di buon occhio questa elezione di un uomo di vero spirito di preghiera…” Secondo lei, quali sono i punti salienti dell’esempio e dell’insegnamento che ci lascia San Celestino V? “Credo che, sinteticamente, possano essere i seguenti: 1. Separazione della politica e diplomazia dallo spirito e dalla fede. 2. Affermazione del monachesimo benedettino che è essenzialmente contemplazione e preghiera pur dovendosi interessare dei problemi della gente del tempo, per cui riafferma il lavoro, l’importanza della famiglia, il monastero da considerare come una famiglia nella quale si nasce e si rimane per tutta la vita 3. Rilancio della vita spirituale nella Chiesa 4. Nuova concezione dell’autorità, non più permanente, ma triennale nella sua congregazione: cosa che può spiegare anche la sua abdicazione. 5. Concezione del Papato come ruolo, come carisma, che se impedito, va lasciato ad altri” Mons. Giovanni Fangio terrà una conferenza sul tema della permanenza di San Celestino ad Agnone Martedì 15 giugno 2010 alle ore 16.30 nella Chiesa di Maiella, che si preannuncia molto interessante per conoscere la figura di questo santo abruzzese, che con San Francesco Caracciolo, San Giovanni da Capestrano, San Bernardino da Siena, ha visitato e operato nella nostra terra alto molisana. PUNTI SALIENTI DELLA VITA DI SAN CELESTINO V 1215 : nasce vicino Isernia da Angelerio e Maria Leone 1231 : entra nel monastero di S.Maria in Faifoli presso Montagano (CB) 1235 : inizia la vita anacoretica tra il monte Pelleno (Castel di Sangro) e la Maiella 1238 : si reca a Roma dove viene ordinato sacerdote e riceve da Innocenzo IV il permesso di condurre vita eremitica. 1241 : si stabilisce sul monte Morrone, vicino Sulmona 1246 : Con Rinaldo da Sulmona e Roberto da Salle fonda presso l’oratorio di Santo Spirito a Maiella una colonia eremitica. 1263 : Urbano IV approva la nuova società, inserendola nell’Ordine Benedettino. 1275 : Gregorio X, a Lione, emette la bolla “Reliosam vitam” il 22 marzo che conferma l’Ordine Celestino come emanazione benedettina. 1288 : Fondazione dell’Abbazia di Collemaggio all’Aquila. 1292: Fondazione dell’Abbazia di S.Maria de Angloni (Agnone). Probabile prima visita ad Agnone. 1294: il 5 luglio 1294 viene eletto Papa a Perugia; il 29 agosto 1294 viene incoronato Papa in Collemaggio; il 18 settembre crea 12 cardinali, di cui 7 francesi; ad ottobre lascia l’Aquila per Napoli: probabile seconda visita ad Agnone; il 13 dicembre abdica davanti ai cardinali da lui radunati in concistoro e si ritira nell’eremo del Morrone: probabile visita ad Agnone. 1295: il nuovo papa, Bonifacio VIII, temendo la possibilità di agitazioni degli spirituali, lo tiene sotto custodia. Celestino fugge verso Vieste, per imbarcarsi per la Grecia (probabile fugace sosta notturna ad Agnone) : qui viene catturato (giugno). Luglio 1295 : è imprigionato nella Rocca di Fumone, in completo e coatto isolamento. 19 maggio 1296 : muore nella Rocca di Fumone, ucciso da un nipote di Bonifacio (?) 5 maggio 1313 : Clemente VI lo proclama Santo 1668 : Clemente IX estende la sua festa alla Chiesa Universale.
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