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Marinelli sbotta: Zarlenga offende gli elettori dell'Alto Molise

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Riceviamo dalla segreteria politica dell'assessore Marinelli e pubblichiamo la replica alle dichiarazioni di Nunzia Zarlenga. «Secondo Nunzia Zarlegna tutti gli agnonesi che non hanno votato e non voteranno per lei sarebbero “supini e acquiescenti”,  a testimonianza che “agli altomolisani si può fare di tutto, tanto continuano a votare come il loro padrone dice”. Dunque, come amministratrice definisce supini i due terzi della popolazione del suo comune che non l’hanno votata. Ma se gli agnonesi non hanno dato, né daranno fiducia alla Zarlenga, non è per servilismo ad un ipotetico padrone, ma solo perché vogliono rispettare il proprio buon senso, la propria intelligenza e la buona politica. Gli agnonesi la conoscono, sanno che è lei ad avere sete “di eterno potere personale”, sanno che la citazione da liceale del sommo Poeta  si addice perfettamente al suo modo di fare politica: “ciascun dal proprio cor l’altrui misura”. Stia tranquilla che gli agnonesi, come tutti gli altomolisani, avranno uno “scatto di dignità e di fierezza” e quindi non la voteranno perché sanno ben distinguere il politico dal politicante. Sanno bene che le attenzioni rivolte al territorio sono state progettate, eseguite e consegnate dall’amministrazione Iorio e che i ritardi, che pur ci sono stati, sono da attribuire ai suoi attuali “compagni di viaggio”, come tutti sanno. Sanno bene che lei ha sfruttato un problema serio come quello dell’ospedale (che peraltro nessuno vuole chiudere) per attrarre attenzione, creare malcontento e quindi ricavarsi un “posto al sole”. Nient’altro.   Dunque, visto che malauguratamente riveste una carica pubblica, quella di vicesindaco, è bene che la Zarlegna impari a rispettare i suoi cittadini e non osi chiamarli supini o servitori di padroni. Questo non lo si può permettere a nessuno, men che mai a chi ha un ruolo nelle istituzioni. Per quanto riguarda poi il modo di far politica, di amministrare e di programmare un futuro per l’alto Molise, sarebbe il caso che la Zarlenga tenti di produrre una pur minima proposta che sia diversa dal vago criticare tutto e tutti e dall’ergersi su un piedistallo morale e civile che poco ha a che fare con la sua storia personale e politica. Sia dunque meno presuntuosa, meno arrogante e meno offensiva nei confronti dei cittadini agnonesi e di coloro (e sono la stragrande maggioranza) che non la pensano come lei. Queste sono le regole elementari della democrazia,  scritte a chiare lettere in quella Costituzione che crediamo lei abbia solo pretenziosamente citato, ma mai compreso».
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