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Consiglio regionale, Toma porta in aula la questione del Commissario ad acta della sanità

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"Finalmente oggi in Consiglio regionale si discuterà la nostra proposta di legge sulla eliminazione della surroga. 4 milioni di potenziale risparmio in 5 anni e 4 consiglieri regionali in meno da pagare. Tutto il resto è pura propaganda. Vi porteremo con noi e vi racconteremo tutto, come sempre". 

Questo credeva di fare oggi a Palazzo D'Aimmo il consigliere del Movimento Cinque Stelle Andrea Greco. Si è trovato contro la volontà del presidente della Regione Donato Toma che ha chiesto di stravolgere completamente l'ordine del giorno in consiglio regionale. Chiedendo e ottenendo di parlare della questione cel commissario ad acta per la sanità in Molise. Non ancora nominato a quasi sette mesi dalle elezioni del 22 aprile di quest'anno vinte dal centrodestra. 

Toma ha annunciato nel suo intervento denunce e diffide in caso la questione non venga risolta. E ha chiesto al consiglio regionale di votare una mozione per risolvere la questione. Hanno votato a favore il centrodestra e il partito democratico, contrario il Movimento Cinque Stelle. Ora il consiglio è sospeso in attesa della seduta pomeridiana. 

E mentre la seduta è ripresa in redazione è arrivata una nota della consigliera Micaela Fanelli (Pd) che recita: Centrodestra e 5 Stelle, dopo una campagna elettorale giocata tutta sulla Sanità, a distanza di sei mesi ancora non riescono fornire risposte soddisfacenti ai molisani. Una su tutte, manca il Commissario, manca chi è deputato a prendere le decisioni. E questa guerra tra di loro ha comportato la paralisi totale del sistema sanitario regionale, degli interventi sul territorio, per i reparti, sui contratti del personale. Al di là delle buone o cattive intenzioni, è questo il risultato della guerra politica tra il centrodestra ed i 5 Stelle. Una sterile battaglia combattuta sulla pelle dei cittadini. Soprattutto di quelli che ne hanno più bisogno. 
Facile anticipare anche le loro ripetitive repliche: “E allora il PD?”.  Il Partito Democratico e il centrosinistra hanno azzerato 600 milioni di debiti lasciati dal centrodestra, avviato la riforma, sbloccato i concorsi. Non sono stati risolti tutti i problemi della Sanità, ma a differenza loro, la Sanità ha sempre avuto un decisore, un Commissario e un Governo con il quale si è sempre dialogato, senza la necessità di minacciare diffide e querele.
La Sanità molisana - di nuovo oggi di scena in Consiglio regionale - ha immediato bisogno di un Commissario….e se ancora non c’è, la colpa è di un duello politico senza eguali e senza vincitori. Perché la vera vittoria non è quella elettorale, non è quella della maglietta che porterà il commissario. 
La vera vittoria è solo una cura più veloce ed efficace!

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