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Ospedale Caracciolo, Zarlenga: L'assessore Marinelli cosa ha fatto per salvarlo?

La candidata nel listino del centrosinistra incalza l'esponente del Pdl

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AGNONE - Continua il botta e risposta tra l'assessore uscente Marinelli e la candidata nel listono del centrosinistra, Nunzia Zarlenga. In una nota girata da quest'ultima alla nostra redazione si legge: «Finalmente, dopo mesi di religioso silenzio, si fa vivo l'assessore Franco Giorgio Marinelli. Accolgo con soddisfazione il suo intervento. Sono profondamente convinta che ogni "politico" abbia il diritto di intervenire, manifestare le sue opinioni e chiarire l’operato di questi anni per l'intera comunità. Il mandato di consigliere regionale, da lui ricevuto plebiscitariamente da Agnone e dall'Alto Molise nelle scorse consultazioni - cosa che non ignoro - lo ha designato a rappresentare gli interessi, le speranze e le attese di quest'area. Proprio per questo, adesso vorrei rivolgere alcune domande a Marinelli perché penso che debba dare conto ai cittadini sull'azione da lui svolta per la salvaguardia della sua area territoriale di riferimento. Iniziamo dall'Ospedale San Francesco Caracciolo: sia ben chiaro, so che tutti non vogliono "chiuderlo", bensì "riprogrammarlo" per "rilanciarlo". Atti e delibere, però, ci suggeriscono altro. Ecco cosa è accaduto al Caracciolo in questi anni: perdita dell'autonomia gestionale e finanziaria; chiusura del punto nascite e quasi scomparsa della ginecologia; perdita dell'unico posto letto di pediatria; perdita dell'autonomia di laboratorio analisi e radiologia, con carenze mediche che hanno messo in crisi i servizi; problemi in aumento per la Dialisi Senza tralasciare la lentezza burocratica con cui ci si è occupati del nostro ospedale. Del Commissario ad Acta abbiamo potuto apprezzare la tempestività dei provvedimenti per Venafro e Larino, mentre il nulla per Agnone. Le servono esempi, assessore? Pronti: la tempestiva lettera ricevuta a fine ottobre 2010 dal sindaco di Venafro Cotugno per bloccare la rimodulazione dell'Ospedale della sua città, oppure la Convenzione tra Regione e Bambin Gesù per Larino. Ad Agnone, solo il silenzio, anzi l'intimazione da parte della Direzione Sanitaria del Veneziale di smantellare con urgenza l'ostetricia dal 2 novembre 2011, eliminando fisicamente i letti. Eppure, poco tempo prima, a Secolare, il commissario Iorio, da lei accompagnato, aveva detto che il punto nascite sarebbe rimasto. Peccato che Iorio in quell’occasione abbia omesso che esattamente un mese prima ne aveva firmato la soppressione (decreto n.19 del 15/5/2010) E allora, Assessore, qual è stata la sua azione e il suo deciso intervento in quest'occasione? Cosa praticamente ha fatto? Eppure, c'era anche lei con me ad inizio aprile 2010, quando nella sala della Giunta, il governatore, che il 16 e 17 ottobre i molisani manderanno a casa, di fronte alle richieste del Sindaco De Vita, si impegnò solennemente, dicendo che "la parola è sacra". C’è una delibera ASREM, badi bene, del 2008: quell’atto veniva approvato alla presenza di Iorio, dell’allora assessore alle politiche per la salute Di Giacomo,del direttore generale Fagnano, di Sabrina De Camillis, del sindaco di Larino Giardino e quello di Venafro Cotugno. In quella delibera si decretò la morte del “Caracciolo”: lei, Marinelli, come operò in questo caso? Con la stessa veemenza con cui mi ha scritto? La invitai il 25 novembre 2010 ad una assemblea pubblica dove erano presenti politici, medici e cittadini per fare il punto della situazione, per darle il modo di dirci la sua: ma allora la sua solerte segreteria politica non rispose neanche per comunicare un cortese cenno di rifiuto! Ora, la politica non si fa solo con le parole, ma con parole e fatti intimamente connessi. Abbiamo ascoltato le parole, adesso, cortesemente, esponga i fatti che confermano le parole. Se vuole la mia opinione, drammaticamente non ce ne sono. Ci sono segnali contrari. Un ospedale si può chiudere giorno per giorno, omettendo di fare, di intervenire, di tamponare: è quello che per un lungo periodo si è visto. Lei dove era? Sui giornali assicurava altro: ”Riorganizzare (l’ospedale) non deve comportare uno smembramento del nosocomio che deve conservare la funzionalità che ha garantito da sempre….bisogna invece potenziare ed ampliare la struttura:e per questo Iorio ha assicurato la disponibilità delle somme necessarie”. Nel frattempo cosa è successo Assessore? Può dirci che spiegazioni le ha dato in merito Iorio? Perché lei, caro assessore, gliel’ha chieste, vero? Altro problema: lei ha sponsorizzato l'Amministrazione De Vita e ne è stato il padrino: come mai essa si è drammaticamente divisa con accuse e tensioni interne sotto gli occhi di tutti, senza che lei o il governatore abbiano potuto impedirlo? Badi bene, che si è detto che il problema era la mancanza di attenzione del governo regionale all'Alto Molise... cosa non detta da me, ma dai suoi ex amici. Come avete ovviato? So che mi trovo ad essere amministratice di un comune con una maggioranza di elettori di centrodestra: ma il mio unico scopo non è prendermela o litigare con lei o con questi elettori, ma cercare di fare bene, di bene operare, di risolvere i problemi: per questo motivo abbiamo messo su come amministrazione un tavolo di crisi, che sta cercando di arrivare a dialogare con il governo regionale presentando una proposta alternativa di riordino della sanità altomolisana che tuteli i cittadini: siamo a buon punto, come lei sicuramente sa. Gli altri ed io stiamo facendo per adesso questo di costruttivo, e ci auguriamo di farlo per molti altri problemi: lei che cosa ha fatto concretamente finora per il bene comune dell'Alto Molise? Sarei molto contenta se lo spiegasse agli elettori. Vorrei chiederle, ad esempio, che cosa si è fatto per le imprese altomolisane, per il commercio, per il rilancio del turismo in quest'area. Spero vivamente che mi risponda: non posso e non voglio credere che lei abbia semplicemente ricevuto cittadini singoli per risolvere solo problemi dei singoli. D’altronde, la sua segreteria l'ha detto: lei è un politico, non un politicante. Per quello che mi riguarda, non ho preteso io questa candidatura: se i cittadini mi daranno fiducia, eserciterò la carica elettiva con la mia solita passione e con il massimo impegno possibile, cercando di raggiungere risultati verificabili da tutti.Per quanto riguarda la mia, secondo lei, impossibilità di “…ergersi su un piedistallo morale e civile che poco ha a che fare con la sua storia personale e politica”, non ho capito a cosa si riferisce e ad ogni modo può stare tranquillo: io non parlerò della sua perché ho rispetto di sua moglie e dei suoi figli e perché convinta che ognuno, nella sua vita, può seguire comportamenti e abitudini che più gli sono consoni: al massimo mi rivolgerò alle sedi opportune. È nervoso, caro assessore, si calmi: ha 15 giorni di tempo prima del voto per fare mea culpa davanti ai nostri concittadini. Le auguro una serena campagna elettorale e di accettare altrettanto serenamente il consenso che gli elettori vorrano tributarle :come farò anch’io».
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