La salute pubblica è una sola e riguarda le persone quanto gli animali. E' questa la ratio alla base del pacchetto di emendamenti alla manovra finanziaria firmato dai parlamentari iscritti all'Intergruppo per i diritti degli animali e presieduto dall'onorevole Michela Vittoria Brambilla. Tale documento prevede la riduzione della pressione fiscale nei confronti di chi convive con animali da compagnia. Non posso che accogliere con favore l'iniziativa presentata quest'oggi presso la sala "Caduti di Nassirya" del Senato da parlamentari di sei gruppi diversi, tra cui anche la senatrice Rosellina Sbrana della Lega per Salvini. Il pacchetto, attraverso l'individuazione di adeguate coperture finanziarie, prevede la riduzione al dieci per cento dell'Iva sugli alimenti per animali, sui prodotti farmaceutici veterinari da banco, sugli integratori per cani e gatti e sulle prestazioni veterinarie e aumentano la soglia delle spese detraibili.
L'emendamento, inoltre, prevede anche la totale esenzione IVA per prestazioni veterinarie, identificazione di animali e controllo della riproduzione, rese da liberi professionisti su animali legalmente detenuti.
Sono pienamente d'accordo con il gruppo interparlamentare: gli animali domestici non possono essere considerati bene eni di lusso. La proposta del gruppo interparlamentare porrebbe un freno ad abbandoni e maltrattamenti nei confronti di animali da compagnia, generando un effetto positivo anche a livello di spesa pubblica, legato alla riduzione degli interventi per contrastare il randagismo.
Ma la proposta, innanzitutto, ribadisce la necessità di preservare i diritti degli animali e migliorare la convivenza con i loro padroni.
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Filomena Calenda