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Scuola, un docente scrive al Miur: no ai compiti a casa. Ed ecco il decalogo per i dirigenti degli Istituti comprensivi

ll Dirigente Scolastico Maurizio Parodi"“Premesso che nessuna norma impone di dare i “compiti a casa” (in altri Paesi è addirittura vietato)"

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Arriva il decalogo “Regola compiti”, a cura del Dirigente Scolastico Maurizio Parodi e destinato al Ministro Marco Bussetti e al Sottosegretario Salvatore Giuliano.

Il Dirigente afferma: “Premesso che nessuna norma impone di dare i “compiti a casa” (in altri Paesi è addirittura vietato), e le sole occasioni nelle quali il Ministero si è occupato dei compiti è stato per raccomandare di ridurli e non assegnarli nel fine settimana e durante le vacanze (finanche nella scuola secondaria di secondo grado), ed essendo necessaria e urgente la regolamentazione di tale pratica a causa del carico di lavoro domestico, sempre più soverchiante, imposto agli studenti italiani (dati Ocse) fin dai primi anni di scuola, persino nelle classi a tempo pieno, in ottemperanza all’art.31 della Convenzione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza che sancisce, per ogni bambino/a e ragazzo/a, “il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età…”, ratificata dallo Stato italiano Il 27 maggio 1991, con Legge n.176. Si propone il seguente modello di Regolamento che i dirigenti degli Istituti comprensivi potranno sottoporre agli Organi collegiali e inserire nel Patto di corresponsabilità educativa.“ continua su https://www.youreduaction.it/arrivato-al-miur-il-decalogo-regola-compiti-che-determinera-come-e-quanti-compiti-a-casa-assegnare/?fbclid=IwAR1zgZVF6JTjH7Zi1-zR0tan7Ch8PopQ3-f_rak26K-QAicTeONSoqy4xUA

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