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"IL CARACCIOLO AI PRIVATI? UNA BARZELLETTA"

Sulla scottante questione dell'ospedale irrompe l'assessore comunale, Giuseppe Attademo

redazione
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AGNONE. "Ospedale Caracciolo privatizzato? Non scherzate". Ad esserne convinto è Giuseppe Attademo, assessore con delega alla Sanità del Comune di Agnone e sindacalista dell'Anaao-Assomed. "Impesabile - ammette Attademo - di privatizzare l'ospedale cittadino, esperimenti del genere in altre parti del Paese si sono rilevati fallimentari". "Sugli organi di stampa regionale continua la tentazione “privatistica” dell’ ospedale S. F. Caracciolo di Agnone - sottolinea l'assessore - Ed il bello che è portata avanti con tenacia da un “dirigente amministrativo” e quindi pubblico che dovrebbe pensare a salvaguardarne le funzioni. Cosa c’è dietro non è dato sapere ma poichè la salute non è un bene in vendita come qualunque altro, qualche dubbio potrebbe anche essere posto". "Nel momento in cui movimenti civici e movimenti politici cercano di “stabilizzare “ il quadro dell’ assistenza sanitaria in Alto Molise ponendo con forza la necessità della presenza di una struttura ospedaliera pubblica, fa capolino la magica parola “privato” che tutto dovrebbe risolvere ! Ma se una struttura privata come il S. Raffaele di Milano è sull’orlo del fallimento (per 1 mld di euro), cosa potrebbe fare ad Agnone un “privato” che investisse anche se insieme al “pubblico”? Per fare che cosa? Per gestire che cosa? per assicurare quale tipo si assistenza ai cittadini altomolisani? E le domande ed i dubbi potrebbero continuare". "Pertanto - conclude - a questo punto per non giocare con la pelle dei cittadini, occorre mettere ordine alla questione: • l’ospedale S.F. Caracciolo di Agnone è e deve rimanere una struttura pubblica del servizio sanitario regionale • deve assicurare l’emergenza ed i servizi essenziali per i cittadini residenti • deve essere integrata in rete con le altre strutture regionali • l’assistenza territoriale deve essere sviluppata con strutture di base e residenziali per i pazienti cronici e “fragili” per evitare un uso inappropriato dei ricoveri ospedalieri • coordinamento stretto e continuo fra assistenza territoriale (ossia medici di medicina generale, medici di continuità assistenziale e del 118, specialisti ambulatoriali, pediatri di libera scelta ed altri operatori) e assistenza ospedaliera per un uso appropriato ed efficace delle risorse in Alto Molise. La salute è un bene primario tutelato costituzionalmente e quindi non mercificabile: l’assistenza sanitaria è la base di qualsiasi società civile organizzata e da cui in nessun modo occorre ricavare profitti".
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