AGNONE. "Le considerazioni dell'assessore Giuseppe Attademo, pubblicate sul sito altomolise.net, hanno dell’incredibile".
E' quanto afferma Amedeo Chiantese, ex assessore comunale e candidato nelle fila dell'Adc alle prossime elezioni regionali.
"Si confonde, con disarmante incompetenza - l'affondo di Chiantese - il “privato” (San Raffaele ) con uno strumento dettagliatamente normato ed introdotto da una norma del 1991 (legge 412), che nasce, ed è largamente utilizzato, per salvaguardare strutture a rischio di chiusura a seguito delle operazioni di ristrutturazione della rete ospedaliera. Nessuna privatizzazione perché l’assessore Attademo dovrebbe sapere (ma non sa) che la quota pubblica deve essere maggioritaria e naturalmente nulla impedirebbe la conservazione di una quota qualificata (per es 75%), utilizzando così tale strumento ai soli fini della autonomia gestionale del Caracciolo, che è ormai vitale per la sua esistenza".
"Evidentemente tali riflessioni sono troppo profonde - prosegue Chiantese -. Ricercare le soluzioni, evitando le sterili enunciazioni ed elencazioni delle cose necessarie senza spiegare come ottenerle e soprattutto come conservale, è un esercizio troppo impegnativo. Ma la cosa ancora più ridicola è l’affermazione secondo la quale “esperimenti del genere in altri parti del paese si sono rilevati (ma si dice rivelati) fallimentari”, asserzione che sovverte scioccamente la realtà e poiché non ci piacciono le chiacchiere cui evidentemente è abituato l’assessore Attademo, invito tutti i lettori a collegarsi al sito http://www.ospedalesassuolo.it per constatare quanto questo tipo di iniziative sono state realizzate con successo in esperienze simili alla nostra".
"In realtà l’avversione a questo progetto da parte di chi nel Caracciolo lavora ha a mio avviso un altro significato. La sperimentazione gestionale - conclude l'ex assessore - il cui scopo principale è l’aumento di efficienza a tutto vantaggio dell’utenza, premierebbe solo coloro che s’impegnano fattivamente nell’attività ospedaliera e questo si sa non è vero per tutti. C’è chi rema contro l’efficienza e il miglioramento dei servizi all’utenza perché ciò li costringerebbe ad un reale impegno e non ad una languida attesa dello stipendio con lauta attività aggiuntiva (aggiuntiva poi rispetto a cosa?). Ma gli altomolisani questo lo devono sapere e devono pretendere un servizio efficiente e capace di risposte, consapevoli che le soluzioni ai loro problemi non sono pronte e soprattutto non possono arrivare da altri, e in realtà, se vogliono che il Caracciolo continui ad esistere, devono sforzarsi in un attività propositiva e di autodeterminazione".