Le ricerche delle figlie gemelle della 38enne di Agnone annegata nel Tevere, proseguono incessanti. Da notizie apprese dalle forze dell'ordine a lavoro dalla mattinata di oggi è emerso che il lavoro degli inquirenti è stato effettuato nel giro di 10 km dalla zona dove è avvenuta la tragedia, a 500 metri dalla casa dove la coppia abitava insieme alle bambine nate a fine agosto dopo 6 anni di matrimonio.
Ricerche che per ora non hanno dato risultati. E la speranza di ritrovare i due corpicini, diventa sempre più flebile. I perlustramenti estesi fino a sud, al Comune di Fiumicino seguendo il corso del fiume Tevere. Nessuno le ha trovate e il confronto degli orari dell’unica telecamera che ha ripreso la donna uscire di casa e quello della chiamata al 112 fanno crollare qualsiasi residua speranza di trovare le bambine vive. Le neonate potrebbero essere state abbandonate dalla madre prima che la donna decidesse di togliersi la vita.
Nel frattempo la Procura di Roma ha avviato una indagine per omicidio-suicidio. Il fascicolo è al momento affidato al pm di turno Mario Palazzi. Le indagini proseguono serrate.
Intanto il Comune di Agnone, insieme all'associazione la Ndocciata, in segno di lutto per questa tragedia, hanno deciso di annullare la tradizionale manifestazione prevista proprio la sera della vigilia di Natale.
"L'evento tragico che ha colpito la città di Agnone - si legge in un comunicato del Comune - è senza precedenti ed ha sconvolto non solo i familiari ma tutta la comunità . Sono figlie, sorelle e nipoti di questa terra ed è giusto e doveroso che, in queste ore di angoscia, venga reso loro omaggio stringendosi in un ossequioso e doveroso silenzio attorno alla famiglia. Non si può e non si deve far finta di nulla. Riteniamo, pertanto, che l'annullamento della manifestazione che per Agnone rappresenta l'identificazione delle proprie origini, sia quanto di più necessario vada fatto in questo momento".
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