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Tregedia del Tevere, le indagini scoprono la prima verità: non ci sono responsabilità di altri nella morte della 38enne di Agnone

Intanto continuano le ricerche dei corpi delle due gemelline decedute

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Continuano le indagini e le ricerche delle due gemelline originarie di Agnone scomparse nel Tevere dopo la morte della mamma 38enne. La speranza di ritrovare i due corpicini diventa sempre più flebile ma ora le forze di polizia stanno ricostruendo l'accaduto. E viene fuori un elemento importante per le indagini di cui i cittadini agnonesi che li conoscevano erano sempre stati sicuri: l'estraneità ai fatti del coniuge e di altre persone vicine alla donna. Dagli elementi investigativi raccolti risulterebbe che non emerge nessuna responsabilità da parte di terze persone nell'intenzione della 38enne di recarsi nei pressi del Tevere e morire insieme alle sue due bambine. 

Il tutto, stando a quanto riporta l'edizione on line del Corriere della Sera, dopo che il marito sarebbe stato sentito ancora una volta in Questura. Dal suo racconto emergerebbe che il momento buio della donna è nato a causa della morte dopo il parto della terza gemellina che aspettava. La donna era preoccupata della salute delle due figlie rimaste vive, di cui la prima dimessa a novembre e la seconda solo pochi giorni prima della tragedia, il 17 dicembre scorso. 

 

 

 

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