Le parole non servono e non bastano a descrivere il dolore,il sentimento di impotenza e di disperazione che albergava nei cuori dell'immensa folla presente nella chiesa di Maria Santissima di Costantinopoli per porgere l'estremo saluto alla giovane mamma di Agnone che come una solitaria figura femminile dai contorni di una tragedia greca, in una mattina all'alba ha deciso di togliersi la vita gettandosi nel Tevere dal ponte di Testaccio a Roma. Quella mattina non uscì di casa da sola, ma portò con se le figlie ,due gemelline di pochi mesi che ancora non sono state ritrovate nonostante le ricerche a tutto campo degli organi competenti. Oggi e' tornata nel suo paese natio, tutta la comunità agnonese si è stretta in un lungo e profondo abbraccio intorno al marito, alla sua famiglia, la madre,il padre. Adesso è il tempo dell'elaborazione del sordo e lacerante dolore, poi sarà il tempo di comprendere se questa tragica vicenda poteva essere evitata e quali le responsabilità di un sistema sociale- sanitario che lascia completamente sole le donne e le famiglie difronte alla maternità.
Che la terra le sia lieve RIP