PUBBLICHIAMO, di seguito, un articolo apparso sul free-press di Vasto 'Qui Quotidiano', in merito alla paventata soppressione della provincia di Isernia e alla situazione dell'intero Molise.
"Egregio Direttore, leggevo, sulla pagina regionale di un quotidiano nazionale, che nel Molise, il mio Molise, c’è una grande battaglia di parole sulla esistenza o meno della provincia di Isernia. Premesso che sono del parere che le province ,tutte, dovrebbero essere abolite insieme a tanti carrozzoni politici intermedi tra comuni e regione (comunità montane, municipalizzate, commissioni di studi inutili, viaggi programmati all’estero e non, ecc. ), ora credo che bisogna attenersi alla realtà attuale e difendere il difendibile creando delle prospettive. Così ci dicevano, anni addietro, per spiegarci cosa fosse la Politica (con la P maiuscola ). Purtroppo i politici molisani sulla vicenda Isernia hanno fatto a gara a chi la sparava più grossa. Da una parte le varie opposizioni che accusavano il Governo Berlusconi della distruzione dell’economia di una intera area che vive, secondo loro, della esistenza o meno degli stipendi dei pubblici dipendenti che teoricamente dovrebbero spendere i loro denari in loco. Ma questi signori dimenticano che il territorio in questione offre ben altre opportunità per portare soldi nella zona che è ricca (certo non per merito loro) di storia, cultura, paesaggi montani che sono da essere invidiati da molti: Isernia, Scapoli, Castel San Vincenzo, Pietrabbondante, Capracotta, Frosolone, per dirne alcuni. Purtroppo non esiste turismo, programmi ricettivi, manifestazioni che non vanno oltre la permalosa, ripetitiva giostra di manifestazioni politico-clientelari di cui ci siamo abbondantemente stufati. Qualche eccezione di sicuro esiste e non mi si obbietti questo. Ma quello che proprio non capisco è la proposta oscena e sconcertante della autosospensione dal PDL di amministratori locali,provinciali e regionali. Se uno che ha il dovere-onore di amministrare la cosa pubblica, perché ne ha ricevuto mandato dagli elettori, non è capace di trovare soluzione ai problemi che gli si presentano, non deve dimettersi o autosospendersi dal partito in forza del quale è stato eletto,ma più proficuamente, per il bene della comunità che dovrebbe rappresentare, si deve dimettere da quegli incarichi istituzionali. Mi sembra più ovvia questa soluzione. Purtroppo, in Italia, si è preso il malvezzo, a tutti i livelli, di entrare ed uscire dai partiti come se fosse una partita di ping-pong. Così è più facile raccattare denaro pubblico per la sovvenzione ai partiti e poi gridare allo scandalo per le spese degli altri. La possibilità di lavorare a difendere le istituzioni in cui vi trovate la tenete, basta solo applicarsi un poco, se non vi pesa troppo. La prossima volta chi sa se potrete avere le stesse opportunità di occuparvi della cosa pubblica. Il “ piove governo ladro “ è finito da tempo e forse siete gli unici a non esservene accorti. Intorno a voi c’è gente che vuole accompagnarvi in questa impresa, prendeteli per mano e andate insieme avanti. Saranno gli abruzzesi, saranno i campani, saranno i sindaci dei piccoli comuni, ma, per favore, non lasciate che una opposizione becera, falsamente giustizialista, priva di progetti politici e sociali, rida alle vostre spalle e racconti ai vostri elettori bugie elettoralistiche. Perdonatemi! Non vuole essere un sermone, ma solo uno sprone ad essere uniti in nome di certi ideali che altri non hanno, ed un augurio di buon lavoro".