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Il sindaco monarca e i suoi i vassalli: no al diritto di critica, sì alla stampa amica

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C'è un sindaco che rappresenta l'intera comunità, che non sopporta chi esercita il diritto di cronaca e i commenti di critica politica democratica. Che fa il rappresentante del popolo? Si sceglie gli intelocutori. I comunicati stampa che scrive li tramette solo ai suoi amici,  come se il comunicato stampa non fosse argomento di interesse collettivo  e plurale. Si comporta come se fosse il padrone di casa sua dove gli inviti giustamente li fa lui

 Si caratterizza per l'intolleranza alla critica politica. Ma non finisce qui:  la giunta organismo democratico ed espressione della volontà popolare che fa?  Si adegua e diventa connivente e insieme appassionatamente danno uno schiaffo alla libertà di pensiero e al diritto di cronaca e al diritto all'informazione plurale.

Il sindaco  forse non sa che viviamo in una repubblica democratica e i re i e i dittatori  in Italia fortunatamente e anni or sono sono stati democraticamente sostituiti. Questo sindaco forse non lo ha ancora capito e probabilmente nemmeno la sua giunta,  dove i componenti si comportano come dei bravi vassalli  Il rapporto con la stampa , con  chi fa informazione, deve esssere di reciproco rispetto anche quando le posizioni  possono apparire distanti e chi governa e' soggetto a critiche e se  si è intolleranti alle critiche democratiche in relazione ai ruoli ricoperti con delega, bisognava pertempo  saper riconoscere i propri limiti e rimanere a casa propria e scegliere chi può sedere alla propria tavola.

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