"Ciò che viene stampato rimane, premesso che il presidente Carlo Verna ha già dispos disposto la segnalazione al consiglio di Disciplina competente nei confronti di Pietro Senaldi, nell'esprimere sdegno per il titolo odierno di Libero "calano fatturato e Pil ma aumentano i gay" il Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Giornalisti invita tutta la redazione del quotidiano a riflettere sulle sagge parole del dirigente scolastico, del liceo scientifico Oriani di Ravenna che non ha cancellato la scritta : "Il preside è gay" ritenendola "pietra d'inciampo" per l'intelligenza umana".
Con queste parole il consiglio nazionale dell'ordine dei giornalisti ha condannato i giornalisti di Libero per la prima pagina omofoba di questa mattina, nella quale si sostiene che solo gli omosessuali non subiscono gli effetti della crisi. Nell'essere completamente schierati dalla parte dell'ordine dei giornalisti, ricordiamo che il quotidiano non è nuovo a uscite del genere. Molte furono in passato le copertine sessiste contro qualunque donna schierata in politica: dalla ex presidente della Camera Laura Boldrini fino alla sindaca di Roma Virginia Raggi. Il linguaggio violento di Libero non conosce ostacoli e colpisce sempre gli stessi: donne, omosessuali e qualunque classe o genere non corrisponda alla loro visione del maschio virile e patriarcale che, sempre secondo loro, ha diritto di comandare e di esistere.
Proprio perchè le prime pagine da pubblicare sarebbero infinite, abbiamo deciso di non dare visibilità a questa vergognosa pagina del mondo giornalistico. Siamo dalla parte delle minoranze e siamo convinti che dare visibilità a campagne sessiste e omofobe sia deleterio. I colleghi però hanno condannato: speriamo serva affinché questo tipo di linguaggio non venga più utilizzato.