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Ospedale Agnone, è giallo sull'esternalizzazione del servizio mensa

Secondo il consigliere regionale Andrea Greco del Movimento Cinque Stelle il provvedimento sarebbe stato evitato. Da ambienti Asrem emerge che prima della decisione occorre una ispezione dell'ufficio di igiene

Redazione
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Scoppia un nuovo caso ad Agnone e riguarda la mensa ospedaliera. Di questo pomeriggio la notizia, fornita agli organi di stampa dal consigliere regionale 5 stelle Andrea Greco, il quale ha sostenuto di aver ricevuto l’assicurazione che l’esternalizzazione sarebbe stata evitata. Di diverso avviso le notizie che ci giungono dagli ambienti Asrem secondo i quali, la decisione non sarebbe stata ancora presa. Perché a loro dire mancherebbe l’ultimo sopralluogo utile alla decisione.

Il servizio mensa dell'ospedale di Agnone – sostiene Greco in una nota -  stava per essere esternalizzato, nonostante la mensa interna funzionasse perfettamente.  Il Direttore amministrativo dell'Asrem, Antonio Forciniti, ha recentemente disposto l'esternalizzazione del servizio mensa dell'ospedale Caracciolo, affidandolo alla Tre stelle Società Cooperativa. La cooperativa, che fa capo alla famiglia Policella, avrebbe dovuto gestire il servizio, in via provvisoria, a partire dal primo febbraio. Mentre la data di inizio del servizio era stata resa nota dalla stessa Tre stelle, non vi era alcun cenno circa la durata della prestazione. Cosa che destava non poche preoccupazioni, dato che troppo spesso, in Italia, nulla risulta essere più "definitivo" di un affidamento provvisorio. La cooperativa doveva dunque fornire un totale di 20 pasti al giorno, gli stessi garantiti finora dalla mensa interna all'ospedale. Mensa nella quale risultano regolarmente operativi, con contratto a tempo indeterminato, ben quattro cuochi. In sostanza, dal primo febbraio la collettività si sarebbe trovata a pagare due volte per lo stesso servizio: i cuochi regolarmente in organico sarebbero stati costretti a recarsi sul luogo di lavoro senza poter svolgere le proprie mansioni, mentre la Cooperativa avrebbe servito i pasti ai degenti, dietro un corrispettivo di circa 300 euro al giorno (9.000 euro al mese). Un'assoluta follia.

 Ebbene pochi minuti fa mi è giunta la notizia che l'Asrem avrebbe bloccato l'affidamento esterno del servizio mensa. Mi aspetto che nelle prossime ore saranno predisposti nuovi sopralluoghi nei locali della mensa del Caracciolo, per verificarne l'effettiva osservanza degli standard qualitativi e di sicurezza. Ma intanto posso ritenermi soddisfatto per aver contribuito a bloccare un inutile spreco di risorse e l'umiliazione ingiustificata di dipendenti pubblici”.

Dagli ambienti Asrem invece emerge che ci sono ancora particolari strutturali da prendere in considerazione prima di prendere la decisione se esternalizzare o meno la mensa. Una struttura che prepara massimo 14 pasti al giorno per un totale di 8 dipendenti impegnati nel lavoro quotidiano.

In particolare si sta valutando se fare o meno i lavori necessari affinché la mensa funzioni oppure rinunciare e affidare alla ditta esterna. Il sopralluogo che ancora manca alla decisione finale riguarda una ispezione con l’ufficio di igiene. Senza questo particolare è praticamente impossibile prendere alcuna decisione. In base a quello che verrà fuori si deciderà quali lavori sono necessari per adeguare la mensa o se interrompere il servizio e affidarlo alla ditta esterna. La Asrem non avrebbe quindi preso alcuna decisione in merito ma dovrebbe farlo entro la settimana prossima.  Per ora non esiste ordinanza di chiusura ma il tutto è ancora in divenire. Sarà certo questo l’argomento principe del periodo carnevalesco di Agnone. Solo seguendo la vicenda potremo sapere come andrà a finire.

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