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Governo in passerella in Abruzzo a parlare di Piemonte.

Si precipitano in Abruzzo per le elezioni regionali e parlano solo di TAV

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(nella foto con la maglietta del Giulianova). Se la cantano e se la suonano i super ministri del Governo del Cambiamento tra Chieti e Ortona, neanche fossimo in Piemonte e si dovesse votare per la Appendino o per Chiamparino, con il tunnel della TAV a due passi. 

Alessandro Di Battista: "La Tav è una stronzata. Se la Lega intende andare avanti su un buco inutile che costa 20 miliardi e non serve ai cittadini tornasse da Berlusconi e non rompesse i c...".

A stretto giro di posta, a  Giulianova, neanche fossimo dentro il tunnel della Tav, Salvini, "l’opera è importante, basterà rivedere i costi e una soluzione si troverà". Stavolta, Salvini non indossa la solita maglietta della polizia ma quella della locale squadra di calcio di Giulianova, che, in proposito, si dissocia chiedendo di "non strumentalizzare quella maglia". 

Poteva mancare Di Maio? No di certo e, a Ortona ha ridicolizzato il discorso di Salvini "l'idea di trovare un compromesso sulla TAV è una supercazzola". 

Per chi non lo sappia, all’interno dell’Abruzzo non ci sono treni, non ci sono tunnel da perforare, non c’è tanto lavoro. Anzi quel po’ che c’è, viene messo in discussione al grido di  "buffoni" e di "a lavorare, andate a lavorare" da parte dei lavoratori delle trivelle che il lavoro rischiano di perderlo, perché la Tav in Abruzzo non c'è, ma le trivelle danno lavoro a tremila persone che ora vedono il futuro a rischio con la decisione del governo che le mette in stand by, scontentando al tempo stesso il popolo pro-triv e il popolo no-triv. Ma l'argomento nei comizi non viene neanche trattato, anzi quando i due gemelli diversi arrivano all'Aquila nel pomeriggio si parla ancora di Tav.

 

 

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