Il 69esimo festival di Sanremo è stato vinto dall'italo egiziano Mahmood. Con il brano rap "Soldi" sbaraglia la concorrenza dei talent show di Ultimo e i favoriti de " Il Volo". Non pervenuta la vera musica. Solo un quarto posto per Loredana Bertè, che ha fatto praticamente imbufalire il pubblico dell'Ariston. Premio della critica per Daniele Silvestri con " Argento Vivo". Due sono i dati che emergono. Il maschilsmo made in Baglioni. Tutti i premi nella totalità sono stati asssgnati ad artisti di sesso maschile. Ma lui non si smuove e commenta: si sono proposte poche donne. Ma quelle che c'erano hanno sfondato il palco. Tra tutte segnaliamo Loredana Bertè e Paola Turci. Quest'ultima giunta solo sedicesima. E dopo quel Francesco Renga che aveva sostenuto: " le voci maschili sono più belle". Scatenando un vespaio di polemiche. Di questo festival si è detto che c'era poco di politico, dopo le dichiarazioni pro migranti di Baglioni. Noi però abbiamo assistito al festival di Prima gli italiani. Di straniero si è visto solo il cantante di Despacito e un imbarazzante Tony Hadley in duetto con Arisa nella serata di venerdì. Ma cosa accade all'ultimo momento? Mahmood, che a dicembre si era guadagnato il diritto di stare sul palco dell'Ariston con Sanremo Giovani, entra tra i primi tre. Il popolo del centrosinistra decide di prendersi la rivincita su Salvini che sosteneva Ultimo. E in massa ha votato codice 03 decretando la vittoria dell'Italo egiziano. Puntuale il commento di Salvini che ha scritto: Mahmood..... mah...... tifavo per Ultimo. Scatenando orde di razzisti che hanno sostenuto la presenza di giurie del Pd che sostenevano Mahmood. Non giurie diciamo noi. Solo persone stanche di questa deriva fasciorazzista del web e dell'Italia. La riscossa di chi crede nei valori di integrazione e accoglienza. La dimostrazione pratica che non sono 60milioni di italiani a pensarla come Salvini. Questa è stata la vittoria di Mahmood. Se ci fosse stata la stessa solidarietà tra donne e lo stesso sentimento di unità potevamo portare una donna sul podio. Loredana Bertè o anche qualche altra. Ma quando si tratta di donne si finisce sempre e solo a giudicare il look e poco spazio si dà alla parte artistica del personaggio. Un festival di Sanremo deludente che forse segna il passo tra un vecchio che conta e un nuovo che non ha senso di esistere.