Poteva mai accadere che il M5S fosse un movimento di soli bravi ragazzi dediti al benessere del popolo? Purtroppo no. Gli effetti della sconfitta subìta alle elezioni di domenica hanno fatto emergere un folto nucleo di cittadini, uno vale uno, che, avvelenatosi con gli sproloqui del Che Dibba de noantri, invece di chiedersi il perché e il percome “solo un elettore abruzzese su tre” abbia confermato la propria fiducia al Movimento creato da Grillo, ha dato fondo a tutto quel veleno che gli gira nelle vene per scaricarlo sulle teste di quegli abruzzesi rei, a loro dire, di essere gente senza cervello, senza vergogna e senza onore.
Da qui, hanno iniziato a riempire le loro pagine social di insulti, improperi e frasi sconnesse:
- I terremotati restino nelle tende
- Rigopiano non ha insegnato alcunché
- Vi meritate il peggio da dx e sn
- Dovete morire di fame
Fa tenerezza, in questo bailamme di cattiverie e idiozie, il commento rilasciato dalla candidata del M5S alla Presidenza della Regione - Marcozzi – che ha parlato di sconfitta della democrazia. Strano concetto di chi si propone di governare un popolo: è democratico solo se vota per lui.
Diciamolo: sta franando tutto il concetto, anima del Movimento, che era imperniato sull’uno vale uno, onestà, onestà, onestà, trasparenza, rispetto per i cittadino. Da tempo è emerso che uno vale molto di più degli altri, specialmente se è il capo politico; la famosa onestà, onestà, onestà è franata deplorevolmente sul lato intellettuale, la trasparenza è diventato un fantasma all’opera; mancava l’ultimo tassello, quello del rispetto per il popolo e per i cittadini. Sta franando anche quest’ultimo.