Il Molise si conferma una regione a forte trazione assistenzialista. Si preferisce lavorare poco e trarne il massimo dei vantaggi. Uno spaccato che spiega come mai in una Regione del Sud le forze populiste di Lega e 5 stelle stanno avendo in percentuale anche più successo che in Abruzzo, regione più operosa.
Una tendenza confermata anche dalle presentazioni della domanda di pensione anticipata definita Quota 100. Per presentare le domande il tempo c’è fino al 28 febbraio. Ma finora sono 403 le persone che hanno già chiesto di aderire a questa misura. Alle 13 di ieri erano 283 lavoratori all’Inps di Campobasso e 120 in quella di Isernia che avevano già presentato domanda.
Ma che cos’è quota 100? Non è altro che il nome attribuito al decreto legge numero 4 del 28 gennaio 2019 che disciplina l’accesso alla pensione, offrendo la possibilità di ottenerla in anticipo rispetto a quanto previsto dalla legge per chiunque entro il 31 dicembre 2019 abbia maturato 38 anni di contributi avendo almeno 62 anni d’età .
L’Inps ha diffuso nelle scorse ore i dati relativi alle domande già presentate: Alle 13 di venerdì 15 febbraio erano 48913. In testa ci sono i lavoratori dipendenti con 18612 domande, poi i lavoratori della Pubblica Amministrazione, che sono 16597. Al terzo posto i 3989 artigiani che staccano di poco i 3921 commercianti. Più basse le cifre delle altre categorie. Qui si spiega anche il perché delle domande alte in Molise dove la maggior industria resta la pubblica amministrazione e il lavoro dipendente.
Facendo i conti in percentuale in Molise ha percentuali più alte non solo dell’Abruzzo. Nella nostra regione si arriva a una cifra approssimativa di 0,13%. In Abruzzo, dove ci sono state 1641 domande, pari allo 0,085 per cento su 1 milione e 920mila abitanti. La Puglia si ferma allo 0,095 per cento, per effetto di 3888 domande su oltre 4 milioni di residenti. La Campania arriva allo 0,082 per cento, considerate le 4830 richiesta su oltre 5 milioni e 839mila persone.
Solo la Basilicata, che come dimensioni è più vicina al Molise, si attesta su una percentuale simile, lo 0,11 per cento (630 domande su 570mila residenti).Mentre la regione più piccola d’Italia, la Val d’Aosta, non arriva che allo 0,084 per cento dei 126mila abitanti. Le domande infatti sono state appena 106. Percentuali che scendono ancora se si sale verso nord. L’Emilia Romagna si ferma allo 0,068.
.Campobasso e provincia superano altre realtà con un tasso occupazionale più alto come Parma (268 domande), Rimini (259), Cremona (246), Bolzano (192), Rovigo (203), Belluno (233). E che dire di Isernia? In una provincia in cui vivono 86mila persone, balzano all’occhio le 120 domande inoltrate all’Inps. Quelle della provincia pentra pareggiano infatti quelle di Vercelli (119), dove però vive il doppio della gente, ma addirittura staccano quelle di Sondrio (93), Lodi (98) o Fermo (73).