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Regionalismo differenziato, passa la mozione Fanelli con l'appoggio di 5 stelle, Calenda e parte della maggioranza

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Nella seduta di oggi del consiglio regionale è passata la mozione unica sul regionalismo differenziato che è stata voluta soprattutto dal Partito Democratico e dal Movimento Cinque Stelle.

In particolare si chiede al Governatore Toma di  rivolgersi al Presidente del Consiglio e al Consiglio dei Ministri ed alla Conferenza delle Regioni per far sì che il Governo porti avanti un accordo tra le regioni in cui vi sia almeno: la fissazione e la tutela dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale (art. 117, lett m, della costituzione, con particolare riguardo alle infrastrutture fisiche e digitali) e che il trasferimento di risorse sulle materie assegnate alle regioni sia ancorato esclusivamente a oggettivi fabbisogni territoriali, escludendo ogni riferimento ad indicatori di ricchezza; i principi di coesione e  solidarietà fra le Regioni con la salvaguardia dei trasferimenti finanziari a fini perequativi.

Inoltre lo si impegna a promuovere presso il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Consiglio dei Ministri e la Conferenza delle Regioni, un’adeguata ripresa della legge 42/09, ivi inclusa la definizione dei costi standard eil principio di cui all’art.9, lettera g) comma 3: la ripartizione del fondo perequativo tiene conto, per le regioni con popolazione al di sotto di una soglia da individuare con i decreti legislativi (…) del fattore della dimensione demografica in relazione inversa alla dimensione demografica stessa; ed una conseguente ridefinizione concentra degli aspetti più problematici del complessivo sistema di finanza decentrata, che potrebbero assicurare un effettivo rafforzamento dell’autonomia regionale nel rispetto del principio della necessaria correlazione tra funzioni e risorse, così come elaborato dalla giustizia costituzionale; tutto improntato sui principi di ragionevolezza, proporzionalità e garanzia di unitarietà del sistema; a promuovere presso la Conferenza delle Regioni un accordo con il Governo volto a promuovere un sistema per la gestione delle forme di autonomia regionale, ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione; a far sì che il Governo nazionale subordini ogni tipo di intesa che preveda trasferimenti di poteri e risorse ad altre regioni fin tanto che non siano definiti i livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale (art.117, lett.m. della Costituzione).

Si invita al Presidente del Consiglio regionale ad assicurare il necessario coinvolgimento delle autonomie locali, nonché a favorire una Conferenza degli Uffici di Presidenza dei Consigli Regionali di Campania, Basilicata, Abruzzo, Calabria e Puglia al fine di perseguire eventuali convergenze tra le Regioni del Meridione. A trasmettere tempestivamente alla Presidenza del Consiglio dei Ministri il testo della presente mozione.

Micaela Fanelli, prima firmataria della mozione commenta così: Il Partito Democratico del Molise, per primo, ha denunciato i pericoli connessi al regionalismo differenziato a trazione leghista, presentando l’8 gennaio scorso una specifica mozione consiliare e organizzando l’incontro istituzionale del 14 gennaio dove sono stati chiamati a relazionare il Direttore della Svimez Luca Bianchi e il professor Gianfranco Viesti.

Oggi, dopo un mese, siamo felici che anche gli altri partiti e movimenti politici siano giunti sulle nostre posizioni, permettendo al Consiglio regionale del Molise di esplicitare una posizione netta e contraria, con i 5 Stelle, la consigliera della Lega Calenda e la maggioranza di centrodestra che hanno sottoscritto la mozione congiunta di cui sono prima firmataria. Una posizione di sintesi importante. Una posizione politica il cui fine ultimo resta quello di difendere i diritti dei cittadini e delle Regioni più svantaggiate, che non godono di uguali diritti e dei livelli essenziali di prestazioni, da garantire a tutti, nessuno escluso.

Ma il Partito Democratico del Molise, che ringrazia il governo regionale e il Consiglio, non ritiene concluso il suo impegno per scongiurare lo tzunami economico e sociale al quale è esposto il Paese, se il Governo non recederà dalle sue intenzioni di attuare la cosiddetta ‘secessione dei ricchi’ e abbiamo già stabilito un ulteriore percorso di sensibilizzazione e proposta che sarà attuato nei prossimi giorni a livello nazionale e che illustreremo in anteprima nella conferenza stampa di domattina a Campobasso
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Commenti sono arrivati anche dai consiglieri regionali del Movimento Cinque Stelle che a livello regionale sembrano sconfessare l'alleanza governativa con la Lega di Salvini. . “ Il trasferimento di funzioni dallo Stato alle Regioni non deve essere un modo per sbilanciare l'erogazione di servizi essenziali a favore delle regioni più ricche - ha detto il portavoce M5S Angelo Primiani - Il MoVimento 5 Stelle è favorevole a un processo di autonomia a patto che sia solidale e cooperativo, anzi allo stato attuale, il MoVimento è l'unica garanzia per la difesa del Meridione. Prova ne è lo stato delle negoziazioni tra le tre regioni e i vari dicasteri. Ad ogni modo, il MoVimento porterà il dibattito in Parlamento che, quindi, sarà oggetto di una discussione pubblica e trasparente nella convinzione che, quando si interviene su principi costituzionali di tale portata, è necessario accompagnarli con percorsi culturali di formazione e informazione altrettanto importanti". 

"Il principio sancito nell'articolo 5 della Costituzione - ha ricordato la portavoce M5S Patrizia Manzo - recita: 'La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento.' I Padri costituenti, consapevoli delle varietà territoriali e politiche del nostro panorama sociale, hanno scritto questo principio spiegando che solo tramite la pluralità delle voci, ovvero riconoscendo e promuovendo le autonomie locali, si può arrivare a una unica volontà: l'Italia una e indivisibile. Per non compromettere la coesione sociale, politica e istituzionale della Repubblica, è chiaro che un regionalismo cooperativo, ossia partecipato nei processi decisionali, e quindi un'autonomia positiva che garantisca rapporti più equilibrati tra centro e periferia, può dare impulso a una rinnovata autonomia degli enti locali".

"Per quanto riguarda la nostra Regione - ha aggiunto il portavoce M5S Vittorio Nola - appare evidente, da un lato l'assenza di procedure e regole certe sulla disciplina dei rapporti tra Regioni che chiedono maggiori autonomie, dall'altro la necessità di un riequilibrio delle normative vigenti sull'attribuzione di risorse e trasferimenti statali, rimasti ancorati a princìpi e percentuali che non tengono conto del crescente divario economico sociale e infrastrutturale dei nostri territori". 

"Siamo certi - ha detto il portavoce M5S Andrea Greco - che un Regionalismo differenziato che possa in qualsiasi modo nuocere al Molise e alle altre regioni del Sud, non vedrà mai la luce fin quando il MoVimento 5 Stelle sarà al governo. Sgombriamo il campo da questa paura, perché a livello costituzionale, qualsiasi norma dovesse essere elaborata dal Parlamento in contrapposizione con l'attuazione del combinato disposto degli articoli 116 e 119, sarebbe immediatamente cassata dalla Suprema Corte".

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