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Consiglio Regionale, niente discussione contro Mazzuto: le minoranze e la Lega abbandonano l'aula

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Dieci voti a dieci. Con questo pareggio la maggioranza in consiglio regionale ha dimostrato di non esistere. Ma per un pelo hanno deciso di non discutere la mozione di sfiducia che Pd, Movimento Cinque Stelle e le consigliere leghiste Aida Romagnuolo e Filomena Calenda avevano presentato nei confronti dell'assessore Luigi Mazzuto. Che in aula e ai giornalisti non ha dichiarato mezza parola tanto da meritare dalla base della lega l'appellativo di "assessore muto". 

In aula per chiedere la discussione della stessa sono intervenuti i consiglieri Romagnuolo, Calenda, Fanelli, Facciolla e Greco. A difendere la posizione del Governo regionale il presidente Toma che ha bacchettato senza se e senza ma le opposizioni del Pd e del Movimento Cinque Stelle. Chiedendo alle consigliere dissidenti della Lega Aida Romagnuolo e Filomena Calenda di affrontare il tema in un'altra sede che non sia quella del consiglio regionale. 

La mozione è stata spiegata in aula da Aida Romagnuolo che però precisa che  per ora non è contro tutta la Giunta ma solo contro l'assessore Mazzuto. Filomena Calenda aggiunge che la Lega regionale al contrario di quella nazionale, in questo momento, non ha alcuna rappresentanza nella Giunta Regionale. Una lega che a detta di Calenda " organizza riunioni carbonare" e non rivendica la candidatura a livello amministrativo per la Lega dei sindaci di Campobasso e Termoli.

Tocca a Fanelli e Facciolla spiegare l'inconsistenza politica di una maggioranza che non esiste più.  Mazzuto è stato definito politicamente debole. Facciolla aggiunge: "la maggioranza non si aspetti aiutini dal Pd".

Greco aggiunge che siamo nelle sabbie mobili di una maggioranza sfaldata e che Toma nella sua azione politica è il curatore fallimentare di Paolo Di Laura Frattura. Sottolinea inoltre che nulla è stato fatto nemmeno per quanto riguarda Molise acque. 

Dopo la bocciatura in aula di questa discussione le minoranze hanno abbandonato l'aula bloccando l'intera discussione del consiglio regionale. Quindici interrogazioni e mozioni sono state rinviate alla prossima seduta. Erano tutte a firma Pd, Movimento Cinque Stelle e Lega. Greco nell'abbandonare l'aula ha sostenuto: "vi dimostreremo che senza di noi non riuscirete a discutere di nulla". Detto fatto. Dimostrando a Toma che dopo 10 mesi la maggioranza sta fallendo il suo obiettivo politico e dimostrando che le presenze delle due leghiste sono fondamentali per la tenuta della stessa. 

"A 10 mesi dall'inizio della legislatura - afferma il gruppo M5S - siamo di fronte a una coalizione di centrodestra che mostra tutte le sue spaccature politiche e a un Presidente di Regione che fatica a gestire le dinamiche partitiche, tirato per la giacchetta tra un segretario di partito, quello della Lega, e i personalismi dei tanti membri della sua frammentata e frammentaria maggioranza. Non abbiamo mai avuto fiducia in questo governo - spiegano - e ciò che è accaduto oggi è la conferma dei nostri timori e delle nostre previsioni: il fallimento totale di un'accozzaglia di partiti guidati da Toma che, addirittura, pur di 'salvare' un coordinatore regionale di partito nominato assessore esterno dietro esplicita richiesta di una segreteria, sacrifica due Consigliere elette dal popolo. Così, ancora una volta, i luoghi istituzionali destinati alle politiche sul territorio per il territorio diventano il triste proscenio dove risolvere o cercare di risolvere delle beghe politiche"

Per ascoltare tutto il dibattito cliccare qui. 

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