Lo stato dell'arte delle pari opportunità nelle cariche elettive molisane e non solo al centro del report presentato questo pomeriggio nella sala consiliare della provincia di Campobasso, dalla consigliera di parità provinciale Giuditta Lembo. Un quadro desolante nonostante la legge Del Rio che ha permesso la doppia candidatura alle elezioni amministrative e la legge sulla parità di genere nei consigli di amministrazione.
Un argomento che è venuto alla luce, alla presenza di sindacati e associazioni, anche per stimolare le donne a una partecipazione politica più capillare. Che è tornato alla ribalta ora che la Regione Molise, con la motivazione di ridurre i costi, ha revocato il mandato di autorità per le pari opportunità proprio a Giuditta Lembo per assegnarlo a un dirigente regionale uomo. Una ulteriore manifestazione di poco rispetto delle donne che diminuisce ancor di più la rappresentanza.
"Questa motivazione è inaccettabile - ha spiegato Lembo durante l'incontro - i tagli se ci devono essere necessitano per tutti". Per invertire questa tendenza occorre un patto tra donne che possa garantire rappresentanza.
Ma forniamo alcuni dati emersi. Mentre in Norvegia sono ormai gli uomini a rivendicare la parità, perché sono meno rappresentati delle donne, in Italia la situazione è regredita. In materia di rappresentanza siamo all'82esimo posto su 134 paesi nel report del 2016 word economic forum. Perdendo ben 32 posizioni rispetto a quello precedente. Cosa è successo in Italia? Con la legge Del Rio sulla doppia preferenza, voluta nel 2012, nell'anno successivo ci fu un boom di elette donne. Tra questi casi anche l'elezione a sindaco di Isernia. Nel 2014, quando gli uomini hanno capito come aggirare l'ostacolo, la legge ha fallito facendo tornare gli uomini nei posti di potere che contano.
Tra le città dove ha fallito c'è anche Campobasso. In molte liste della scorsa tornata amministrativa infatti l'uomo che voleva essere eletto, stringeva accordi elettorali con più donne. Le quali rimanevano però corrette verso il "partner elettorale". Cosa è successo? Che gli uomini sono stati eletti mentre le donne sono rimaste a casa.
Veniamo all'attuale. Nel report emerge anche un record negativissimo per il Molise. E' infatti l'unica regione che non ha all'interno della Giunta di governo una rappresentanza femminile. Questo avviene dal 2013 quando fu eletto Paolo Di Laura Frattura. Donato Toma in questo caso è davvero il commissario liquidatore della gestione precedente. Continua di fatto la tradizione maschilista degli anni 10 del ventunesimo secolo in Molise. Cinque sono le consigliere regionali. Nelle società partecipate invece il Molise ha una presenza molto maschile. Su quattro dirigenti una sola è donna. Le regioni più virtuose sono a centronord.
Male anche nei comuni con meno di 3mila abitanti. Ci sono due sindache ogni 14 maschi. Male anche nelle province. A Campobasso nel nuovo ente ci sono tre consigliere provinciali contro 7 uomini. Tutti maschi invece nella Provincia di Isernia con 0 donne. Si tenta di ribaltare questo record con le nuove elezioni previste il 24 marzo. Vedremo cosa accadrà.
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