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Caos Lega: Mazzuto punta alla riammissione di Calenda per salvare il suo assessorato

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L'articolo di Aida Romagnuolo, dove chiede a Mazzuto di andare a casa perché non rappresenta nessuno, ha sortito effetti che forse in pochi ci saremmo aspettati. Nel momento in cui il pezzo inviato da Romagnuolo a tutti i giornali girava e faceva letture, a Roma stavano cercando un rimedio per rendere nullo quanto veniva scritto. 

Alla riunione romana era presente Alessandro Panza, il rappresentante di Salvini che ha comunicato l'espulsione dalla Lega delle due consigliere regionali, e l'assessore Luigi Mazzuto. Avrebbe dovuto esserci anche Matteo Salvini ma non si è presentato per pregressi impegni in Basilicata. Da indiscrezioni filtrate questo sarebbe l'esito dell'incontro: confermare l'espulsione di Aida Romagnuolo e ridurre l'ammenda per la consigliera Filomena Calenda soltanto all'ammonimento. 

Cosa significherebbe? Salvare la rappresentanza della Lega in consiglio e legittimare quindi la presenza di Mazzuto come assessore togliendo quindi la patata bollente dalle mani di Donato Toma, a cui sarebbe spettato il compito di decidere se e quando togliere l'assessorato. Ancora si prova con il divide et impera delle due consigliere regionali che solo due settimane fa si sono presentate alla stampa unite e con tanta voglia di fare. 

Sempre da indiscrezioni sarebbe emerso che Calenda non sarebbe disposta ad abbandonare Romagnuolo al suo destino. Un fatto è certo. La telenovela Lega- Mazzuto- Calenda e Romagnuolo continua e si arricchisce di avvincenti puntate. Più che telenovela la chiameremmo soap opera. Perché delle sudamericane prima o poi si vede il termine. Qui invece si sembra un "sentiero" ancora lontano dalla risoluzione. 

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