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Frasi sessiste verso l'arbitra, giornalista di Agropoli sospeso dall'ordine. Il mister campano: sto con le donne nello sport

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Che il calcio non sia un settore facile per le donne lo dicono i fatti. Uomini stipendiati come professionisti e donne come dilettanti. Ma a confermare la difficoltà si ci mette Sergio Vessicchio, giornalista di Canalecinque tv o meglio conosciuto come Telecolore Salerno.

Deve andare in onda la partita Agropoli – Sant’Agnello di Sorrento, campionato di eccellenza campano girone B. E il giornalista se ne esce con questa frase: Prego la regia di seguire l’assistente donna, è una cosa inguardabile. E’ uno schifo vedere le donne che vengono a fare gli arbitri in un campionato dove le società spendono centinaia di migliaia di euro ed è una barzelletta della Federazione questa. Eccola, Annalisa Moccia di Nola, una cosa impresentabile per un campo di calcio“.

Una frase sessista che ha fatto il giro del mondo social. E che gli ha procurato la sospensione dall’ordine dei giornalisti. Lui però ci mette una pezza peggio del buco: “confermo tutto, il mio era un attacco alla Figc e alle sue scelte. Chiedo scusa alle donne, le farei anche giocare”.

L’intervento dell’ordine dei giornalisti era stato chiesto in primis dall’associazione Assist- Associazione Nazionale Atlete. Che ha  ha reso pubblico il filmato, chiedendo l’intervento immediato della Figc, della Federazione Arbitri, del Presidente del Consiglio e anche dell‘Ordine dei Giornalisti lanciando l’hashtag #orabasta.

A favore dell’assistente arbitrale anche l’allenatore dell’Agropoli Gianluca Esposito. Che si è schierato contro il giornalista e a favore delle scelte Figc.

Ci metti tanto impegno e fai tanta fatica per portare avanti un progetto – dichiara-  in settimana con gli allenamenti e giornata dopo giornata sul campo. Poi torni a casa e scopri che, mentre tu eri in panchina, a pochi metri da te succedeva tutto questo.

Ho appena chiamato la sezione di Nola dell’Associazione Italiana Arbitri, cui appartiene la signora Annalisa Moccia, collaboratrice arbitrale oggetto delle parole squallide che si sentono in questo video e dalle quali naturalmente prendo tutta la distanza possibile. Ho chiesto alla sezione di portare alla signora la mia solidarietà, della squadra che alleno e della società di cui faccio parte.

Alla signora, così come a tutte le donne che lavorano nel mondo del calcio, settore storicamente prettamente maschile, e ancora per alcuni versi stupidamente maschilista, voglio far sapere che la loro presenza, la loro professionalità, la loro serietà e il loro impegno non sono solo valori “accettati” dalle persone perbene che lavorano in questo ambiente, ma sono qualità preziose che vanno tutelate e fatte crescere. Nel loro interesse e in quello dell’intero settore. Io, nel mio piccolo, farò di tutto in questo senso”.

 

 

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