AGNONE - La ‘Ndocciata di Agnone ha fatto parecchia strada da quando è stata considerata nel 1996 tradizione di punta del Molise, fino ad essere riconosciuta “Patrimonio d’Italia”. Dopo il successo dell’appena trascorso 8 dicembre, l’Università delle Generazioni rilancia alcune sue proposte, avanzate negli ultimi decenni, per migliorare e diffondere tale evento, ritenuto “il più grande rito del fuoco del mondo” e proprio in quanto tale dovrebbe avere (come naturale derivazione e migliore espressione) almeno un “Museo del Fuoco” che, appunto, ne faccia la storia (dalle origini fino all’energia nucleare) e dimostri (a beneficio di turisti e scolaresche) l’importanza di uno degli elementi che ha fatto maggiormente progredire il genere umano.
Rimanendo l’edizione della vigilia di Natale come momento di riferimento prettamente religioso e di “devozione” (tanto è che alla ‘Ndocciata segue il Presepe vivente, organizzato da 52 anni dal locale Cenacolo Culturale francescano), l’evento agnonese può avere nella edizione dell’8 dicembre alcune varianti “turistiche” che possano aiutare la manifestazione ad evolversi, a migliorarsi e a diventare pure più “democratica”. Infatti, dovrebbe spogliarsi del suo aspetto esclusivamente maschile o maschilista, aprendo alle donne, le quali potrebbero aprire il corteo, seguendo ai bambini e alle bambine oppure accando a loro (che fa tanto “famiglia” poiché in origine la ‘Ndocciata è nata dalle famiglie e con le famiglie).
La cosiddetta “’Ndocciata delle donne” si rende necessaria pure per motivi di attualità e di “parità” ed anche perché le nostre donne non possono e non devono essere escluse dal maggiore evento comunitario come finora è stato. La ‘Ndocciata, nel suo retroterra storico-simbolico trova nei riti sanniti di oltre duemila anni fa, descritti dalla Tavola Osca, i cortei del fuoco aperti proprio dalle “vergini” in onore di divinità femminili. Inoltre, le donne hanno un particolare legame simbolico con la femminilità e la maternità della Madonna Immacolata, alla quale è dedicata la giornata dell’8 dicembre e ciò può benissimo dare anche alla manifestazione un utile riferimento religioso, abbinato al ricordo della ‘Ndocciata a Roma in onore di papa Giovanni Paolo II nel 1996. A tale proposito la giovane e sempre intraprendente Marta Ingratta di Villacanale (frazione di Agnone) si è resa disponibile per coordinare la partecipazione delle donne alle ‘Ndocciate, possibilmente a partire da quella della imminente Vigilia. Le donne che fossero interessate a darle man forte possono telefonare al n. 0865-738051.
Tra le tante altre proposte avanzate per contribuire ad arricchire la ‘Ndocciata turistica dell’8 dicembre c’è l’idea di far partecipare pure i turisti che lo vogliano e che sono rimasti affezionati ad Agnone e a questo suo pregevole evento. E a proposito di turisti, ci sarebbe l’esigenza di rilasciare un Attestato di presenza alla ‘Ndocciata, una specie di pergamena che potrebbe essere data al costo di 5 euro (per essere così maggiormente presenti nelle case dei turisti e anche per contribuire ad autofinanziare la manifestazione assieme ad altra oggettistica già presente o da incrementare). C’è poi l’idea di rendere internazionale la ‘Ndocciata formato “export” come “Patrimonio d’Italia” portandola ovunque possa essere richiesta, ovviamente in modo retribuito: sarebbe un modo per “stupire il mondo” facendo da traino coreografico ad un “made in Italy” più tradizionale e abbinato alle grandi firme che spopolano ovunque. Si pensi, ad esempio, ad alcuni ‘ndocciatori che aprono una sfilata di moda a New York o a Tokyo!
E come “Patrimonio d’Italia” potrebbe essere portata al festival di Sanremo, per festeggiare la canzone italiana, in particolare quella vincitrice. L’Università delle Generazione ricorda che, a suo tempo, avanzò la proposta di accompagnare in trasmissione su Rai Uno le ragazze di “Miss Italia” e a tale riguardo ci furono promettenti contatti con l’avvocato Vincenzo Larocca, nipote e braccio destro del compianto patron Enzo Mirigliani. Ci sono altre idee-proposte che qui sarebbe lungo elencare, ma che potrebbero essere esaminate da un’apposita commissione all’interno dell’ente organizzatore.
Infine, l’associazione culturale agnonese intende osservare che l’entusiasmo e l’esuberanza di alcuni ‘ndocciatori forse travalica le regole canoniche della sfilata, per cui ci dovrebbe essere una indispensabile “Autorità garante” che vigili affinché il tutto sia conforme alla tradizione. Ad esempio, si è visto più di un portatore di ‘ndocce che esibiva abbondanti corone di colorato peperoncino sul cappello, il che non sembra affatto attinente al costume tradizionale. Inoltre, si sono visti taluni comportamenti individuali ed estemporanei che potrebbero correre il rischio di snaturare l’evento. E’ vero che si sente l’esigenza di arricchire di contenuti e di espressività artistiche l’edizione dell’8 dicembre, ma senza esagerare e senza uscire dai canoni che hanno reso finora attraente e celebre la manifestazione.