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Tolto il contributo baby sitter alle mamme che lavorano: l'indignazione della consigliera Calenda

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"Giorno dopo giorno, diventa sempre più chiaro il perché sono stata trattata in questo modo becero". Lo ha dichiarato la presidente della IV commissione consiliare della Regione Molise sui servizi sociali Filomena Calenda. Il suo è un vero e proprio attacco al governo gialloverde che ha agito, come nel caso della negazione dell'assessorato a una donna della maggioranza di centrodestra in Molise in maniera verticistica. 


"Le donne, e noi donne - ha continuato Calenda-  gli danno e gli diamo molto fastidio e prova ne è che questo governo, ha eliminato la possibilità per la madre lavoratrice, di richiedere alla fine del congedo di maternità il bonus semestrale per il servizio di baby sitter e/o per l'asilo nido. Si trattava di un contributo di 600 euro mensili che consentivano un supporto a quelle mamme che, lavorando, necessitano di servizi di assistenza e cura per i figli in tenera età".

Una decisione, quella del Governo che oltre l'opposizione della consigliera regionale trova l'opposizione anche del mondo femminista molisano e non. Che costringe le donne a scegliere di stare a casa in linea con la proposta del popolo della famiglia, abbracciata lo scorso aprile in campagna elettorale anche dal Governatore Toma, di destinare 1000 euro al mese alle donne che sceglievano di stare a casa. 

 

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