La notizia che corre tra i banchi della politica molisana: il piano di rientro dal debito sanitario della Regione Molise è stato osservato in più punti durante la riunione romana tra i ministeri della salute e dell'economia e i commissari Angelo Giustini e Ida Grossi.
Alla riunione non hanno partecipato né il presidente della Regione Donato Toma e ne i parlamentari a cinque stelle. Entrambe le parti sono intente in queste ore a leggere le carte e capire quale sarà la sorte della sanità in Molise. Il presidente della Regione non è riuscito a scendere finora nei particolari perchè sta ancora studiando le osservazioni.
Chi si è spinto oltre ipotizzando quanto avvenuto è il parlamentare del Movimento Cinque Stelle Antonio Federico.
"Sono ancora in attesa di leggere i verbali del Tavolo di verifica per il Piano di rientro della sanità molisana - sottolinea - ma sembra che dal bilancio sanitario manchino 7 milioni di euro di fiscalità (le tasse dei molisani) che la Regione Molise non avrebbe messo sui capitoli destinati al comparto sanitario: una cosa che se confermata sarebbe incredibile! Ricordiamo tutti le dichiarazioni rilasciate dal Presidente Toma solo qualche mese fa a proposito dei 15 milioni di euro che erano stati spostati dal conto della sanità al conto ordinario della Regione: 'I soldi della sanità non sono i soldi della sanità ', disse. Oggi, a quanto pare, il Tavolo tecnico è stato costretto a ribadire l'ovvio e cioè che i soldi della sanità sono della sanità ! Ad ogni modo, se così fosse, sarebbe la prima volta nella storia che la Regione non versa al comparto sanitario i soldi destinati alla salute dei cittadini. In attesa di conferme e ulteriori dettagli, per il momento mi sento di dire soltanto una cosa: auspico un cambio di atteggiamento da parte del Presidente della Regione affinché metta in condizione la struttura commissariale di lavorare al meglio e offrire a tutti i molisani la sanità che meritano".
Se i soldi non ci sono come si potrebbero recuperare? Probabilmente con un ulteriore aumento della pressione fiscale sulla sanità . Cosa gravissima per una regione che negli anni è già stata sottoposta a tagli, lacrime e sangue.