In più occasioni il sindaco di Trivento durante e dopo le sedute dei consigli comunali mi ha sempre chiesto cosa avessi fatto nei miei 40 anni di attività amministrativa, addebitandomi tutti i mali di Trivento. Premetto che solo per 29 anni( e non 40 ) sono stato eletto in seno al consiglio comunale ( dal 1977 al 2001 ininterrottamente e dal 2014 fino ad oggi) di cui solo per nove anni sono stato in maggioranza , mentre per 20 anni sono stato in minoranza. Pertanto i presunti guai e problemi non risolti sarebbero stati commessi da altri ex sindaci ed ex consiglieri più che da me. Poiché ogni qual volta cercavo di rispondere, il sindaco iniziava subito ad agitarsi e la discussione si trasformava in rissa verbale gli rispondo,” corampopulo”, attraverso i mezzi di comunicazione. Quello che ho fatto nei 29 anni non c’è bisogno che glielo dica perché sta sotto gli occhi di tutti. Gli ricordo solo che nel periodo in cui sono stato sindaco solo dopo due anni di mandato ho pubblicato, a spese mie e non del Comune, e distribuito a tutti i cittadini un opuscolo sul primo rapporto alla città dal 1997 al 1999 ( allego copertina) contenente tutta l’attività amministrativa svolta. Mai prima di allora nessuna amministrazione lo aveva fatto. Gli consiglio la lettura di esso . Oggi lo si fa solo al termine del mandato perché obbligo di leggemettendolo affisso solo all’albo senza neanche portarlo in discussione al consiglio comunale per evitare le contestazioni. Pertanto alla luce di quanto detto mi permetto di dire al sindaco di Trivento le cose che non ho fatto e che sono 7,come i vizi capitali, che un buon politico non deve mai commettere. Le elenco
- Non ho mai partecipato o presieduto sedute di giunta approvando progetti o perizie di varianti redatti da miei cognati nel pieno rispetto dell’art 78 comma 2 del D.lgs n267/2000 che recita testualmente” Gli amministrato devono astenersi dal prendere parte alla discussone e alla votazione de delibere riguardanti interessi propri o di loro parenti o affini fino al quarto grado”, pur non avendo conseguito la laura in giurisprudenza a Roma, ma avendo solo una laurea in Pedagogia conseguita all’università di Urbino come ha tenuto a precisare;
- Non ho mai conferito o fatto conferire ai responsabili di settore incarichi di lavoro con affidamento diretto a miei parenti;
- Non ho mai consentito di far lavorare miei parenti o di mia moglie in enti sottoposti alla vigilanza del Comune o in cooperative che gestivano i servizi comunali;
- Non ho mai esercitato la carica sindacale come ruolo di parte cercando sempre di rappresentare, dopo l’elezione a sindaco, tutta la popolazione e tutelando l’intero consiglio comunale;
- Non ho mai pregiudizialmente respinto ogni proposta fatta dalla minoranza cercando sempre di trovare consigli utili dalle critiche mosse per cercare di evitare errori. Anzi durante il mio mandato delegai il consigliere di opposizione, il prof Nicola Santorelli il problema della razionalizzazione delle dirigenze scolastiche e con la sua professionalità ed esperienza ottenne un risultato positivo
- Non ho mai detto a nessun consigliere di opposizione, durante e dopo qualche dibattito, sia pure vivace ed acceso,“ Esci fuori” o“ Vattene da qui” o mi sono alzato dalla sedia avvicinandomi all’interlocutore, ritenendo la casa comunale e l’aula consiliare una mia proprietà;
- Non ho mai permesso a nessun dipendente di non pubblicare centinaia dideterminazioni,contenenti peraltro conflitti di interessi personali,vigilando sempre sull’operato degli uffici e sul rispetto della trasparenza e non ho mai trascurato di portare comunicazioni , dovute anche per legge , ai consiglieri comunali durante le sedute di consiglio.
Queste sono le cose che non ho mai fatto e ne vado orgoglioso.Una buona riflessione sul giudizio dato agli altri non sarebbe male
Trivento 13/4/2019 Il consigliere comunale
Tullio Farina