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Dighe, Federico (5 stelle): con il Piano Invasi 7,4 milioni di euro per il Liscione e Scapoli

Redazione
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È stato firmato a palazzo Chigi il Dpcm, proposto dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, di adozione del primo stralcio del Piano nazionale del settore idrico - sezione invasi. Condiviso dai ministri dell’Economia, dell’Ambiente, delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo e dei Beni e delle Attività culturali, da Arera e dalla Conferenza Unificata, che ha rilasciato la propria intesa sul provvedimento, il Dpcm, si legge in una nota del Mit, rappresenta il primo stralcio di 260 milioni di euro del più ampio Piano nazionale, finanziato dalla legge di Bilancio 2019 con 1 miliardo di euro complessivo. Con le risorse stanziate dal Fondo investimenti, per 200 milioni di euro, e dalla legge di Bilancio 2019 per altri 60 milioni il primo anno, questo stralcio è in grado di finanziare 57 interventi di sola progettazione (per 18 opere) e di progettazione e realizzazione (altre 39 opere).

"Per il Molise  - ha dichiarato il deputato Antonio Federico - arriveranno risorse per due imponenti opere, una in provincia di Campobasso e l'altra in provincia di Isernia, per un importo totale di 7.483.783 euro. Nello specifico per la nostra regione il piano Invasi prevede 5.991.783 euro per il progetto esecutivo che riguarda l'adduttore dall'invaso del Liscione, in particolare interventi di recupero funzionale e ammodernamento (tubazione in calcestruzzo vibrocompresso e apparecchiature idrauliche).  Inoltre sono destinati al Molise anche 1.492.000 euro per lo studio di fattibilità di un secondo maxi intervento attualmente in fase di progettazione: il rifacimento dell'acquedotto 'Campate-Forme' e la realizzazione di un collegamento diretto tra il partitore di Scapoli ed il serbatoio di Cerasuolo.

Il piano Invasi nazionale, infatti, prevede diversi interventi strategici per l'intero settore idrico. Alcune operazioni saranno di completamento o di adeguamento di alcune dighe, mentre altre di messa in sicurezza di acquedotti danneggiati e/o malfunzionanti.  Finalmente mettiamo in sicurezza le nostre reti idriche, potenziando le strutture dei nostri territori e prevenendo i rischi dei crescenti fenomeni di siccità, aggravati dal cambiamento climatico".

Le regioni si sono riservate di verificare e approfondire a livello tecnico alcuni interventi, che sono stati stabiliti in pieno accordo tra le Amministrazioni grazie a una totale sinergia tra i diversi livelli, condotta in questi mesi dalle politiche di Governo"

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