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IMU, un disastro per i bilanci comunali e per i cittadini

E' quanto sostiene il coordinatore provinciale dell'Idv, Antonio Monaco

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ISERNIA. L’Italia dei valori ha bocciato la manovra Monti votando contro sia alla Camera che al Senato. Diversamente il nostro partito si sarebbe reso complice di un Governo che ha proposto una manovra iniqua sotto ogni aspetto, in particolare nei confronti delle fasce sociali più deboli. Tra le tante iniquità vi è la devastante impostazione dell’IMU, che peserà in maniera spropositata sia sui cittadini che sui bilanci comunali. Una norma scritta solo a tutela delle disastrate casse dello Stato senza tenere in nessuna considerazione né i cittadini proprietari di immobili diversi dalla prima casa, né tanto meno i bilanci comunali che rischiano di collassare. L’aliquota è stata fissata allo 0,76 per cento, con la possibilità concessa ai Comuni di aumentare o diminuire questa aliquota di 0,3 punti, Se è vero, come è vero, che i Comuni possono diminuire anche di 0,3 punti l’aliquota imposta dalla manovra Monti, è anche vero che alle casse dello Stato i Comuni devono versare in ogni caso la metà dell’IMU, calcolata sempre su una percentuale non inferiore allo 0,76% !! Qualora un’amministrazione comunale dovesse ridurre l’aliquota, dovrà sobbarcarsi sul proprio bilancio la minore imposta incassata per effetto dell’applicazione dell’aliquota ridotta, rispetto a quella minima fissata per i calcoli a favore dello Stato. Una assurdità. Ma non è la sola, perché nel caso l’Ente locale lasci immutata l’aliquota dello 0,76% nel dividere l’imposta tra Comune e Stato, come al solito ci deve rimettere sempre il Comune. Per una abitazione con una rendita catastale di mille euro è stata pagata ICI per il 2011 di euro 735,, con aliquota del 7 per mille in vigore per tale periodo di imposta. Con la manovra Monti si pagheranno 1.277 euro di IMU, di questa la metà va allo stato (euro 638,50), l’altra metà resta al Comune. Il Comune ci perde, perché su quella abitazione prima incassava 735 euro, nel 2012 ne incasserà 638,50. Per essere più chiari, qualora il Comune volesse diminuire l’aliquota, allo Stato deve dare sempre euro 638,50, anche se non incassati, perché la quota dovuta a Monti & C. si deve calcolare applicando sempre l’aliquota minima dello 0,76%!. Se questa è equità!! Le forze politiche che hanno votato questi provvedimenti, alla cieca, devono rispondere ai cittadini per i tagli ai servizi che i Comuni dovranno obbligatoriamente adottare. I partiti che hanno votato questa manovra, definita salva banche, hanno chi per una ragione, chi per un’altra difeso solo posizioni proprie. Taluni hanno messo il veto sull’introduzione della patrimoniale, altri hanno posto il veto sull’introduzione dell’IMU su immobili che continuano a godere ingiustamente di esenzioni, tantissimi parlamentari, poi, trasversalmente si sono indignati quando si è fatto cenno al taglio ai loro privilegi, rimasti intatti. Monti ha scelto la strada più facile, accontentare i potenti colpendo i più deboli attuando quel famoso detto ”di andare a prendere i soldi dove sono, dai poveri, di soldi ne hanno pochi, ma di poveri ce ne sono tanti”. Per questo le lacrime di coccodrillo versate in diretta televisiva, non mi hanno né commosso né fatto modificare l’opinione su un Governo che finora non ha dimostrato di avere una valida idea né per lo sviluppo e né per l’occupazione.
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