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Comunità alloggio la Montagna, ecco le dichiarazioni mute della psicologa responsabile

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Succede anche, in alcuni paesi ed è piuttosto grave, che nella ricerca di informazioni veritiere su fatti che accadono di interesse pubblico, c'è chi nonostante i ruoli ricoperti dice di non sapere, chi scarica tutte le responsabilità su altri e chi è sempre troppo occupato per rispondere alla nostra richiesta di verità. E' successo con la responsabile della Casa alloggio per minori in località Montagna , nei pressi di Agnone.

La responsabile la dottoressa Mastronardi Annamaria, in forza alla cooperativa Sirio  affidataria della gestione della comunità, ha letteramente risposto: "Sono impegnata, per favore scrivimi di cosa si tratta".

Risposta su whatsapp cortese ma che nonn lasciava spazio ad una intervista telefonica o in diretta. Dopo nostra richiesta ci ha fornito il numero di telefono del presidente della cooperativa,gestore in nome e per conto del comune di Agnone della casa alloggio per minori.

Si è soprasseduto ad intervistare il presidente della cooperativa, visto che la legge regionale che regola tali strutture. la n13 del 2014 all'art 21  recita: Il Comune competente per territorio esercita l'attività di vigilanza sulle strutture e sui servizi socio assistenziali disciplinati dalla presente legge avvalendosi, per gli aspetti di natura sanitaria, dei servizi dell'Azienda sanitaria regionale in conformità alle modalità stabilite dal regolamento regionale di cui all'articolo 25.  e pertanto si e' preferito intervistare i rappresentanti istituzionali comunali e regionali che devono come da legge esercitare l'attività di vigilanza e controllo su tali strutture affidate a terzi.

Ma a completezza dell'informazione sarebbe stato necessario ascoltare le dichiarazioni. sui fatti riportati dalla comunità della Montagna. della responsabile della cooperativa che gestisce e decide quotidianamente su una  realtà come quella della casa alloggio della Montagna,non certo semplice ma delicata e complessa. 

Portiamo all'attenzione questo episodio  perchè deve essere chiaro che chi gestisce una struttura con ospiti "fragili", che creano tensioni vere o presunte tra la popolazione  e gestisce una struttura e un servizio a seguito di una gara pubblica di un ente pubblico, perciò finanziata con soldi pubblici, quanto meno in onore della verità e la trasparenza,dovrebbe sentirsi obbligato a dare informazioni agli organi di stampa e di comunicazione. In ogni caso tutti possono scegliere di non rispondere o essere troppo occupati per dare informazioni magari rassicuranti per i cittadini ma per una corretta informazione noi raccontiamo i fatti e nessuno può toglierci il diritto di cronaca e in tale diritto rientra anche  questo articolo che evidenzia quanto in Italia e in particolare in certi paesi,portare a conoscenza i cittadini di alcune realtà diventa opera di mediazione edulcorata di pochi.

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