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Salvini chiama a raccolta i Santi del Paradiso Papa Francesco lo respinge

Il ministro degli Interni le prova tutte ma non riesce a fare breccia presso Papa Francesco

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Circondato da tutti i sovranisti europei a cominciare da Marine Le Pen e, a seguire, l’estremista olandese Geert Wilders e Joerg Meuthen dei Tedeschi di Afd ma senza il vice premier austriaco perché beccato a farsi corrompere dai rubli di Mosca, Matteo Salvini, in un tripudio di ombrelli, non ha spronato il suo popolo alle sue battaglie e alle sue ide, ma si è soffermato soprattutto a smentire che lui sia il nuovo uomo nero: “Qui non ci sono estremisti, razzisti, fascisti… e giù a cercare giustificazioni ridicole. Poi, dopo essersi coperto la testa di cenere, ha iniziato a chiamare in suo soccorso Papa Giovanni Paolo II, cui ha dedicato un lungo ritratto in versione sovranista: “Lui non parlava di Turchia  in Europa, perché la Turchia non sarà mai in Europa”. E, a seguire, con il rosario in mano, ha sviscerato la lunga lista dei santi protettori della Lega: San Benedetto, Santa Brigida di Svezia, Santa Caterina, i SS Cirillo e  Metodio, e Santa Teresa della Croce. Per concludere, a suggello di questa operazione religiosa, ha rilanciato la figura di Papa Ratzinger, emblema, suo malgrado, del mondo conservatore e estremista di destra.
Non ha mai profferito il nome di Papa Francesco, nemmeno attraverso un qualche riferimento a San Francesco. Papa Francesco, è noto, non condivide le sue posizioni considerate oltraggiose della persona. Si rifiuta, pertanto di riceverlo o di incontrarlo. Il ministro dell’Interno, che fa propaganda sui migranti, che ripudia l’accoglienza, che carezza le destre estreme propulsori di discriminazione, è un ospite non gradito.
E sì che Salvini, negli ulti tempi, le ha tentate tutte per ottenere la sua benedizione. 
In particolare, Salvini, il 25 aprile, di passaggio a Monreale per un comizio, durato una decina di minuti, ha insistito per visitare la cattedrale di Santa Maria Nuova, patrimonio dell’umanità, una scusa per ripristinare un dialogo civile con la Chiesa di Papa Francesco. Il Monsignor Pennisi, , arcivescovo antimafia di Monreale, ha imposto una condizione: nessun codazzo, fuori la politica. 
E ancora, durante il pranzo di metà gennaio in Vaticano tra lui e il cardinale Angelo Becciu, organizzato col sottosegretario Giancarlo Giorgetti, Salvini ha chiesto di vedere Papa Francesco.  Il cardinale Becciu e altri vescovi italiani, agganciati dal ministro, hanno riportato a papa Francesco il messaggio di Salvini: “Io vorrei un confronto”. Bergoglio è stato inflessibile: “Finché non cambia linguaggio e politiche, io non posso e non voglio stringergli la mano”.

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