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Piano regolatore, De Vita sbotta: "Si perde tempo"

Intervista all'ex sindaco che pressa la Giunta Carosella. Scontro su dove realizzare il nuovo polo scolastico

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AGNONE. Adottare presto il Piano Regolatore Generale, prima che passi altro tempo (e chissà quanto): è il consiglio di Gelsomino De Vita all’amministrazione comunale di Agnone, per evitare i tempi biblici che la procedura richiede. Ricordiamo che Agnone è provvisto di un Piano di Fabbricazione, che è cosa diversa e molto più semplice (una sorta di allegato del Regolamento Edilizio, che indica solo le zone di espansione dell'abitato e i tipi edilizi delle aree fabbricabili), mentre è sprovvisto di quello Regolatore, che invece è molto più complesso, e riguarda l’assetto generale di un territorio, la programmazione totale, andando ad incidere sul tessuto economico e sociale dell’area interessata. Il PRG serve ai paesi grandi, ma anche a quelli più piccoli ma importanti (come Agnone, che ha una rilevanza storico-architettonica e quindi turistica), riguarda le opere pubbliche e private, risponde ad una serie di regole ambientali, sociali e sanitarie, prevede delle zone territoriali ben definite, regola quelle rurali. L’ex primo cittadino, De Vita, in merito ne sa abbastanza, dal momento che ci ha lavorato per anni, pur non essendo arrivato al traguardo. E spiega la storia del progetto, senza risparmiarsi qualche suggerimento alla giunta Carosella. Come si è mossa l’amministrazione De Vita per la realizzazione del Piano Regolatore? “Diciamo che il PRG di Agnone ha una storia lunghissima, e risale alle amministrazioni precedenti la mia. La quale cercò di completare il lungo iter, riprendendo ciò che era stato programmato provvisoriamente in passato, sotto l’incarico degli architetti Zazzara e Di Vito, ma con le opportune modifiche dovute ai cambiamenti sociali. Perché è normale che, col trascorrere degli anni, l’assetto di un paese tende a modificarsi sotto tanti punti di vista, e ciò che è valido in un periodo può non esserlo più in quello successivo. Noi, attraverso un lavoro serio e ragionato, agimmo su due versanti: 1)limitare la zona di espansione (che era troppo estesa nel precedente progetto), secondo la popolazione; 2)riequilibrare il già esistente, secondo le esigenze. Anche per limitare le spese sia di realizzazione che di mantenimento". Quindi cosa prevede il Piano Regolatore della giunta De Vita? "Prevede numerosi punti, che tento di sintetizzare: 1)una cartografia nuova e facilmente leggibile, non solo dai tecnici ma anche dai cittadini; 2)normative semplificatrici per gli interventi da concretizzare; 3)un piano di recupero del centro storico con una disciplina dettagliata casa per casa (secondo il riequilibrio detto, in modo da guadagnare anche minimi aumenti di cubatura, offrendo migliori servizi a chi abita quelle zone, ovviamente nel rispetto del contesto ambientale). Inoltre, era incluso anche un piano di realizzazione di parcheggi, soprattutto sotterranei, in zona San Nicola, San Marco, vicino la chiesa dell’Annunziata, e poi anche negli orti di Majella, dove era prevista anche un’area per i camper; 4)una zona di espansione privata, attraverso la lottizzazione ridotta, secondo le necessità: nella zona Civitelle, senza andare oltre l’attuale Caserma; 5)un piano per le attività produttive, che permettesse il recupero delle zone incluse tra l’area artigianale-industriale e via Aquilonia, sempre nei limiti; 6)una serie di strade e luoghi pubblici confacenti. E qui si può inserire anche la questione del mattatoio comunale: avremmo affidato l’area ad un privato, con l’autorizzazione a risistemarla a piacimento, a patto che avesse ricostruito la struttura in altra località; 7)un piano per le antenne e le radiofrequenze, nonché per il rumore. Ad esempio, il divieto di attività che potessero disturbare la pubblica quiete accanto alle scuole o a ridosso delle abitazioni private". Perché il Piano è rimasto bloccato? "Perché la procedura è complessa ed estremamente lunga, richiede anni. C’è una prima fase di programmazione, che è stata esplicitata, così come la seconda, che riguarda il progetto preliminare. Poi una terza, che consiste nell’adozione del progetto da parte del Consiglio comunale, ed è qui che c’è stato l’intoppo. Perché abbiamo dovuto attendere la revisione sulla relazione geologica, adeguarci ai cambiamenti normativi, e stilare la Valutazione Ambientale Strategica, che prima non esisteva e che è diventata obbligatoria, e che è la prima relazione-guida che viene valutata dalla Regione. Infatti, ricordiamo che, dopo l’adozione in Comune, ci sono 30 giorni di pubblicazione sull’albo pretorio, altri 30 per le osservazioni di tecnici e cittadini, poi un massimo di 180 giorni per la valutazione delle osservazioni rilevate, poi ancora l’approvazione del progetto definitivo, per chiudere con l’invio all’assessorato regionale all’Ambiente e Territorio, che ha 180 giorni di tempo per dare il suo parere. Se introduce delle variazioni, l’iter riparte daccapo. Ed è così che per la realizzazione di un PRG possono passare anche 20 anni". La nuova amministrazione ha introdotto delle modifiche? E, alla luce di quanto da lei detto, riuscirà a dare ad Agnone il suo Piano Regolatore? "Qualche variazione sicuramente c’è. Per esempio, il Polo Scolastico Unico per le scuole dell’obbligo, per il quale la Regione ci ha finanziati. Era mia intenzione realizzarlo nell’area più periferica e spaziosa alle spalle di via Gualterio, a due piani secondo quanto previsto dalle norme antisismiche; mentre, fra le varie ipotesi al vaglio della nuova amministrazione, c’è lo spazio in zona più centrale, nei pressi di via De Horatiis. Il consiglio che mi sento di dare, vista la mia esperienza di anni in merito al PRG, è quella di adottare nel più breve tempo possibile il nostro progetto, con il Polo Scolastico detto. Se proprio si vuole, si può inserire un emendamento per lo spostamento successivo, ma quel che conta in questo momento è non andare per le lunghe, vista la durata dei tempi di approvazione. Si cerchi di portare presto a termine un progetto importantissimo per il paese e per il territorio".
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