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Dimezzati i reati, ma il 78% della popolazione pensa che siano in aumento. 

Milena Gabanelli svela i misteri della percezione errata di una maggior criminalità su cui Salvini e Di Maio danzano.

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Di Maio usa dire: basta vedere come hanno ridotto l’Italia e milioni di Italiani gli credono.
In effetti i governi precedenti a quello del cambiamento, che tutto sta facendo salvo cambiare in peggio la situazione, hanno lasciato i conti in ordine, un pil nettamente positivo, dati occupazionali in ripresa e nessun pericolo di procedure di infrazione da parte dell’Europa. In più, particolare non indifferente, avevano garantito maggiore sicurezza ai cittadini: Di contro, leghisti e grillini hanno soffiato su paure per fatti inesistenti.
La tabella in foto lo dice chiaramente: prima del Governo Conte-Salvini-Di Maio,  gli omicidi erano diminuiti del 39,8% rispetto al 2008; le rapine erano diminuite del 33,3% sempre rispetto al 2008; i furti in casa, poi, erano diminuiti dell’8,5% in un solo anno, dal 2016 al 2017.
Da dove viene allora la sicumera dell’incompetente Di Maio nell’affermare: basta vedere come hanno ridotto l’Italia? 
La risposta è semplice: viene da una percezione errata dei fatti che ci riguardano. Ci hanno propinato, giorno per giorno, attraverso social, tv, menzogne varie, iniezioni di paure e alla fine hanno fatto credere a tanti, troppi, il contrario della verità. Infatti, pur in presenza di dati di riduzione eclatante dei reati, il 78% degli italiani ritiene che la criminalità in Italia sia cresciuta rispetto a cinque anni prima. Inutile dire che questa opinione si concentra al 91% fra gli elettori della Lega. E un terzo della popolazione, contro un 25% di anni fa, percepisce pericoli nella zona in cui vive, mentre un 40% chiede un più facile accesso alle armi.
Dalla ricerca condotta da Milena Gabanelli per la sua rubrica Dataroom, presentata in Tv e sul Corriere della Sera, apprendiamo, altresì, che la paura cresce perché favorita da politica e media: nel 2017 il tema «criminalità» è comparso nel 17,2% dei programmi della principale Tv francese, e nel 18,2% di quella tedesca. Viceversa è comparso nel 26,3% di quella britannica e nel 36,4% dei 5 principali telegiornali italiani, non a caso i due paesi dove maggiormente si affermano sovranisti e furiosi nemici dell’immigrazione.
Finché le percezioni avranno la meglio sui fatti, l’Italia rischierà grosso.

 

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