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Sanità, il decreto Calabria è approvato in Senato: ecco il testo integrale all'interno

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Il tanto decantato decreto Calabria è stato approvato oggi. Il decreto, come preannunciato nei giorni scorsi, è stato approvato senza modifiche nel testo già licenziato in prima lettura dalla Camera. Niente da fare, dunque, per le 152 proposte emendative presentate. Si tratta di 16 articoli per garantite i livelli essenziali di assistenza nella Regione Calabria ma che poi andrebbero estesi anche a tutte le altre che hanno le stesse problematiche. 

"Finalmente lo Stato- ha dichiarato la ministra della salute Giulia Grillo ha uno strumento vero per curare il Servizio sanitario calabrese da troppo tempo malato. Il decreto non si occupa solo di rilanciare le cure in Calabria ma consente il riavvio delle assunzioni nella sanità di tutto il Paese. Abbiamo previsto lo sblocco delle assunzioni già dal 2019 per permettere a tutte le Regioni di migliorare i servizi sanitari e rilanciare il nostro prezioso SSN. Una sanità pubblica accessibile ed efficiente è un diritto di tutti i i cittadini, da Nord a Sud"

"Con l’approvazione oggi in Senato del #DecretoCalabria - ha sostenuto il deputato Antonio Federico - diciamo sì a una sanità meritocratica lontana da spartizioni politiche, sì a un servizio sanitario nazionale di professionisti e diciamo basta al blocco del turnover per le regioni in Piano di rientro come il Molise".

"Per il Molise  - aggiunge il portavoce in consiglio regionale Andrea Greco - significa sblocco del turnover in sanità. Il Governo finalmente dalla parte dei cittadini".

Ma cosa prevede il decreto lo possiamo leggere a questo link dove è riportato il testo integrale

E' all'articolo 11 del testo legislativo che si esce dal tema calabrese e si affrontano le tematiche riguardanti le altre regioni. Al paragrafo 3 si legge testualmente: " Le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, previo accordo da definirsi con il Ministero della Salute e dell'economia e finanza possono ulteriormente incrementare i limiti di spesa di cui al comma 1 di un ammontare non superiore alla riduzione strutturale della spesa sostenuta per i servizi esternalizzati prima dell'entrata in vigore del presente decreto. 

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