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Trapianti e patologie non trattabili in Molise, arriva la pdl della Giunta Regionale

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La Giunta regionale ha presentato una proposta di legge –contraddistinta con il n. 75- concernente i “contributi in favore di soggetti trapiantati o in attesa di trapianto o affetti da patologie gravi o affetti da patologie rare, non trattabili nelle strutture sanitarie della regione Molise”. L’art. 1 della pdl prevede che la Regione Molise tuteli il diritto alla salute di soggetti affetti da patologie che necessitino di trapianti d’organo e/o di tessuti, ovvero affetti da patologie rare riconosciute non trattabili nelle strutture sanitarie regionali. Parimenti viene tutelato il diritto dei minori e di soggetti affetti da gravi patologie che non possono essere curate nei centri sanitari molisani, per cui e stato necessario il trattamento presso strutture sanitarie pubbliche in Italia o all’estero. Per tali finalità, la pdl prevede, all’art. 2, che l’Azienda sanitaria regionale del Molise (A.S.R.e.M.), rimborsi: esami preliminari e per la tipizzazione tissutale; interventi di trapianto; tutti i controlli successivi nonché quelli derivanti dalle complicanze dell’intervento stesso; trattamenti sanitari nel caso di patologie rare e nel caso di patologie gravi, anche di soggetti minori, ritenuti non trattabili presso le strutture sanitare regionali; eventuali espianti da donatori. Il comma 2, del medesimo art. 2 dell’iniziativa legislativa, prevede, parimenti, che l’ASREM rimborsi all’assistito ed all’eventuale accompagnatore, nonché al donatore ed al suo eventuale accompagnatore: le spese sostenute per il viaggio; le spese di autombulanza; le spese di soggiorno sostenute nella località sede della struttura sanitaria di interesse, a seconda che essa si trovi in Italia (120 euro al giorno) o all’estero (200 euro al giorno). Tali spese devono essere ovviamente documentate e le patologie devono essere certificate e riconosciute dal Ministero della salute. La proposta di legge n. 75 sarà ora assegnata alla Commissione consiliare competente, che inizierà l’esame preliminare e che, dopo l’espressione del conseguente parere di rito, la invierà in Consiglio regionale per le determinazioni conclusive.

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