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Punto nascite chiuso, arriva il comitato spontaneo "Voglio nascere a Termoli"

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Forse è una organizzazione a scoppio ritardato. Una sensibilizzazione sul tema che doveva arrivare già il 31 dicembre 2018. Quando si era decretato che a Termoli erano nati solo 330 bambini contro i 500 che il decreto Balduzzi voleva per mantenere in vita il punto nascite dell'ospedale San Timoteo. 

Ma le donne e le mamme di Termoli hanno ora capito che il problema è reale. Perché solo fino al 30 giugno si potranno ricoverare donne che vorranno far nascere il proprio figlio nella cittadina adriatica. E potranno essere lì fino al 7 luglio. Per chi le esigenze andranno oltre a quella data si profila un trasferimento in altre strutture a scelta della partoriente. Le tre città caldeggiate sono Vasto, Campobasso e Foggia. 

La situazione non poteva cambiare dopo la riunione che si è tenuta ieri che è durata fino a notte fonda, tra la struttura commissariale, l'Asrem e i sindaci del bassomolise. Con le leggi attuali non può essere diversamente. Solo rimettendo mano su di esse e pensando a nuove assunzioni nell'ambito ginecologico e pediatrico si potrebbe pensare di tornare a nascere nell'ospedale di Termoli. 

Con questo scenario nasce il Comitato spontaneo "Voglio nascere a Termoli". Si tratta di mamme o semplicemente di donne che chiederanno a gran voce la riapertura del punto nascita. E lo faranno con una manifestazione prevista lunedì 1 luglio alle 10 davanti all'ospedale San Timoteo di Termoli. Si ritroveranno con cartelloni e striscioni e con tutta la voglia di cambiare. Forse è tardi ma la strada della protesta è l'unica da tentare. 

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