Può cantare vittoria il movimento nazionale ittico-venatorio Caccia Sviluppo Territorio (Cst Confavi) per la decisione della Provincia di Chieti di allungare la caccia fino al 9 febbraio.
Estensione limitata al solo appostamento fisso al colombaccio, come da delibera n. 5 adottata dalla giunta provinciale presieduta da Enrico Di Giuseppantonio, che ha fatto passare un principio sostenuto con forza dall’associazione venatoria. A darne notizia il movimento attraverso una comunicazione del segretario nazionale Cst, Giuseppe Villa, e del coordinatore regionale Abruzzo, Nicola Molino. Una specifica richiesta era stata inviata lo scorso 4 gennaio all’assessore regionale alla Caccia, Mauro Febbo, e il 9 gennaio al dirigente del settore della Provincia di Chieti. La Cst Confavi aveva raccolto le sollecitazioni degli associati a posticipare la caccia, a determinate specie, fino alla prima decade di febbraio per quanto previsto dal comma 2 dell’art. 18 della legge 11 febbraio 1992, n. 157, integrando il calendario venatorio della Provincia di Chieti.
«Sono soddisfatto della decisione dell’Amministrazione provinciale presieduta da Di Giuseppantonio – ha dichiarato Nicola Molino – che ha voluto accogliere le giuste richieste della nostra associazione che è stata la prima a sollecitare il prolungamento della chiusura della caccia in provincia di Chieti».