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Ospedale unico, le contraddizioni del Movimento Cinque Stelle e la spiegazione di Lucio Pastore

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Manca la bussola al Movimento Cinque Stelle molisano quando si parla di sanità. Soprattutto se parliamo di ospedale unico. Perché in poco meno di 24 ore il senatore ex dirigente sanitario Luigi Di Marzio e il capogruppo alla Regione Molise hanno detto due cose che vanno in antitesi tra loro. 

Di Marzio ha parlato in una intervista rilasciata a teleregionemolise nella quale ha sostenuto: "siamo 300mila abitanti, ci toccherebbe mezzo ospedale!" per poi continuare : "più di un ospedale non è pensabile".  Secondo il pentastellato per ottenere un ospedale bisognerebbe essere almeno in 500mila abitanti. Questo è vero in una realtà metropolitana come Roma, Milano e Napoli ma non può esserlo nel Molise, territorio dalla viabilità che lascia a desiderare dove non si può pensare di lasciare l'unico ospedale al Cardarelli di Campobasso, chiudendo gradualmente tutti gli altri presenti sul territorio. 

Ma cosa accade parlando della questione già risolta del pronto soccorso di Agnone? Che il capogruppo alla regione Andrea Greco da una versione completamente diversa da quella del senatore. 

"I molisani non vogliono una cardiochirurgia in ogni angolo, ma meritano di sentirsi al sicuro sul territorio. Lo stesso territorio a cui oggi va un messaggio di speranza ma anche un appello a fare fronte comune, perché non indietreggeremo davanti a nulla. Intanto ci tengo a dire - precisa il Consigliere  pentastellato a tutti i molisani - che l'idea dell'ospedale unico non appartiene né a me né ai miei colleghi del gruppo del MoVimento 5 Stelle regionale. La nostra idea di sanità era ben chiara nel programma e non smetteremo mai di lavorare per onorare quel patto con i cittadini - conclude Greco - consci del fatto che non tutte le scelte dipendono da noi, con serietà e onestà."

Quello che bisogna capire ora è se la linea del 5 stelle è dettata da Greco o da Di Marzio oppure se la nota di Greco ha l'ardire di sconfessare le dichiarazioni di Di Marzio. Fatto sta che dal Movimento emergono ufficialmente due visioni diverse di sanità. Ma dove si vuole arrivare lo ha spiegato in una nota il medico Lucio Pastore, che è proprio quella ipotizzata dal senatore Di Marzio in televisione. 

"Sto vedendo molti artefici del disastro sanità nel Molise - si legge nella nota-  che escono con dichiarazioni da illuminati esperti che sembrano avere soluzioni per tutti i disastri che hanno prodotto.  Nel momento di dissoluzione di un sistema bisogna creare nebbia e confusione per non far comprendere alla popolazione quello che succede, distorcere la memoria storica e ripresentarsi come vergini nel nuovo corso della privatizzazione per tentare di trarre altri vantaggi.
Per non perdere la memoria storica e vedere se è recuperabile un sistema che é ormai un colabrodo, bisognerebbe procedere ad un'analisi rigorosa dell'origine del debito, chi lo ha generato e per quali fini e perché persiste dopo 12 anni di commissariamento, nonostante la chiusura di ospedali e servizi e la cessione degli stessi al privati convenzionati. Ma nessuno vuole fare questa analisi perché uscirebbe tanto di quel letame che potrebbe travolgere tutti. Allora si continua nella nebbia e cercando di creare confusione. Si fa sfogare per un momento la popolazione e poi si riprende. La tecnica è dello stop and go.  Si arriverà alla chiusura non solo di Termoli ma anche di Isernia ed il Cardarelli in pochi anni sarà riassorbito da strutture private.  È inesorabile il processo in assenza di forze politiche e sindacali che si oppongano. La perdita della sanità come bene comune é il segno più evidente della dissoluzione della società che si era creata nel dopoguerra.  Ho l'impressione che quella che ci aspetta sarà molto peggiore....

 

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