ISERNIA - Operazione 'Tasso': tre rom finiti in manette per usura ed estorsione. I Carabinieri sono a caccia ora di un quarto individuo coinvolto nei fatti illeciti.
Nella mattinata di oggi i militari della compagnia Carabinieri di Isernia hanno tratto in arresto, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Isernia, Cuomo, tre cittadini di etnia rom, M.S., cinquantenne, L.M. e F.D. entrambi trentenni, tutti pregiudicati. Gli uomini dell'Arma, inoltre, sono già sulle tracce di un quarto individuo, al momento irreperibile, ritenuto ugualmente responsabile dei reati di usura ed estorsione. L'operazione 'Tasso' è scattata sin dalle prime luci dell'alba e ha visto impegnati oltre trenta militari della Compagnia, supportati dal nucleo cinofili di Chieti, per le perquisizioni, e da un velivolo del 7^ nucleo elicotteri di Pontecagnano, che ha garantito la sicurezza incrociando nei cieli di Isernia. Teatro dell'azione il capoluogo pentro e Avezzano, nella confinante Abruzzo. I due arrestati sono stati associati al carcere di Ponte San Leonardo dove già è detenuto, per altra causa, l'ultimo destinatario del provvedimento restrittivo.
"Le denunce di alcune coraggiose vittime del capoluogo pentro, hanno dato il via alle attività investigative. - ha spiegato il capitano Branchinelli nel corso della conferenza stampa - Le complesse indagini, partite nei primi mesi del 2009, fatte di appostamenti, intercettazioni ambientali, perquisizioni e pedinamenti da parte de Norm, hanno consentito di disvelare le articolate dinamiche criminali poste in essere dagli arrestati. Approfittando dello stato di momentanea difficoltà economica delle vittime, si offrivano di prestare denaro con tassi che arrivavano al 200 e al 300 per cento in un solo mese. Laddove, come spesso avveniva, non si onorava il debito, il tasso usurario lievitava ulteriormente, e subentravano le minacce. Spesso il pagamento veniva dilazionato in rate inesauribili, il cui pagamento era preteso facendo ricorso anche a minacce e violenze".
"Ti maciniamo come cani", "Ti mangiamo", "Ti facciamo sparire", queste alcune minacce registrate mediante intercettazioni telefoniche. Si parla di un volume di prestiti di circa undicimila euro, per il quale i rom avevano chiesto la restituzione di una somma pari a 88mila euro. Le vittime accertate, tutte di Isernia, sono al momento cinque o sei, ma il numero, viste le dimensioni del fenomeno, è probabilmente destinato a salire.